La Lazio di Chinaglia

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giorgio chinaglia lazio

La Lazio di Chinaglia nel post di Campioni Calcio

L’almanacco del calcio è pieno di grandi squadre che hanno scritto storie, epoche, pagine di emozioni per cuori forti. La Lazio del mitico Giorgio Chinaglia scolpita nella parte più romantica di questo gioco.

Gli anni ’70 sono stati tra i più emozionanti per i tifosi laziali alla costante ricerca della supremazia cittadina con i cugini giallorossi. Quella Lazio di Chinaglia dominava in lungo e in largo la Serie A di un tempo.

Giorgio Chinaglia e lo Scudetto laziale

Giorgio Chinaglia è stato attaccante di lungo corso della Lazio. I biancocelesti sono guidati dalla sapiente regia di mister Tommaso Maestrelli. L’artefice principale della cavalcata verso quel leggendario Scudetto firmato stagione 1973/74.

Giorgio Chinaglia rappresentava la tipica figura di bomber d’area di rigore in grado di trascinare con sé la folla ammassata in Curva Nord. Quel braccio rivolto in avanti all’indirizzo della Curva Sud a mo’ di sfida ai tifosi avversari durante un derby di campionato è ancora lì a rimembrare nelle menti dei tifosi più accaniti e caldi di una volta.

Un gesto che ne descriveva a pieno l’esuberanza e l’intraprendenza del personaggio. Ma, oltre a questi gesti da leader che lo caratterizzavano, ce n’erano altri, decisamente più tecnici, in grado di esaltarne allo stesso tempo, maestria e strapotere fisico, al di là dell’attitudine aggressiva.

Quella Lazio di Maestrelli agiva con la tipica incoscienza della squadra che non parte con i favori dei pronostici, tuttavia ribaltati in grande stile. Con un Pulici ed un giovanissimo D’Amico in più, diventava tutto più semplice.

Il 12 maggio 1974 la data storica. Il rigore di Giorgio Chinaglia ai danni del Foggia lancia l’aquila ai vertici del calcio italiano, come non accadeva da troppo tempo. Anzi, come non era mai accaduto, di fatto. Ancora oggi quella squadra viene celebrata in quanto quasi unicuum nella storia del club, se escludiamo la Lazio di Cragnotti che vince lo scudetto nel 2000.

Gioia incontenibile si riversa davanti ad un Olimpico esaurito in ogni ordine di posto. In festa per un evento di portata nazionale: la Lazio è campione d’Italia. Roma diventa biancoceleste. 

Le firme di Maestrelli e Giorgione Chinaglia donano quel tocco di lazialità in più che travalica le generazioni di tifosi. Di padre in figlio. Sperando di tornare a quei fasti di un tempo dopo l’era Cragnotti. Breve, ma intensa parentesi post-Chinaglia dei primi anni ’90 e culminata con lo scudetto famoso vinto ai danni della Juventus.

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