La storia del calcio è piena di tanti campioni. I più amati dal pubblico, quelli che più han fatto infiammare i clienti pubblici di tutto il mondo, sono quelli che rientrano nel binomio “genio e sregolatezza”.
Maradona, Pelè, Zico, Romario, Zidane, Zola, Cruyff, Ronaldinho solo per citarne alcuni, han fatto della fantasia e dell’estro le principali basi della loro fortuna.
Ma c’è anche chi, al genio e alla sregolatezza, ha preferito il metodo. Un rigore, non inteso come tiro dagli 11 metri, che ha caratterizzato il modo di lavorare di molti calciatori (prima) e allenatori (poi). Guardando in casa nostra, troviamo Arrigo Sacchi, uno che del suo metodo di lavoro ci ha fatto quasi una filosofia di vita, dando origine ad un vero e proprio neologismo, il celeberrimo “sarchiamo”. O anche il professore Franco Scoglio e del suo Genoa, una macchina perfetta che era riuscita a trovare la quadratura del suo cerchio, come in un disegno pitagorico. E come non citare Zeman, allenatore vecchia maniera che curava nei dettagli i propri programmi di allenamento.
E guardando all’estero, bisogna spendere qualche parola per il professor Tabarez, che ha portato l’Uruguay vicino a conquistare il tetto del mondo, o l’ingegner Pellegrini, che con il suo calcio preciso e metodico ha conquistato Spagna ed Inghilterra su tutte.
Ma due ragazzi italiani, direttamente da Roma, si sono voluti spingere oltre. Hanno applicato metodo e matematica alla cosa che forse è più lontana da essa, ossia al fantacalcio. Con un vero e proprio Fantalgoritmo, infatti, Giovanni e Mariano hanno elaborato un piano per coniugare matematica e pallone, e lo hanno fatto nel rispetto della tradizione calcistica e nel nome dell’innovazione tecnologica.
Giovanni, uno dei due founders, racconta:
“Ero stanco di farmi prendere in giro dai miei amici, così ho iniziato a studiare numeri e statistiche, e sono arrivato a una conclusione: il fantacalcio non è solo fortuna. Abbiamo sviluppato così il Fantalgoritmo, lo abbiamo testato e abbiamo cominciato a raccogliere i primi risultati… e i primi premi!”.
Perché se è vero che “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, è anche vero che ogni fine giustifica i mezzi. E il fine della vittoria ha ispirato questi due ragazzi a elaborare un metodo scientifico”.
Ma che cos’è questo Fantalgoritmo? Esso è un programma che funziona per tutta la stagione fantacalcistica e aiuta i fantallenatori sia durante l’asta che durante tutto l’anno. Nella fase di asta, l’algoritmo calcola i prezzi di ogni giocatore in base a partecipanti, slot liberi e crediti disponibili, indicando i tetti massima di spesa per aver la migliore squadra possibile. Durante l’anno, invece, il Fantalgoritmo indica giornata per giornata quali sono i giocatori con la maggiore probabilità di fare un punteggio alto.
Ma le buone intenzioni trovano conferma nei numeri: gli allenatori che si sono avvalsi del Fantalgoritmo hanno centrato nel 76% dei casi i primi 3 posti nelle loro leghe e hanno ottenuto più del 50% delle vittorie nel campionato. Numeri da capogiro, che il team di Fantalgoritmo punta ad incrementare stagione dopo stagione. “Dopo un anno di rodaggio – spiega Mariano, co-founder di Fantalgoritmo – siamo pronti a confermarci e a migliorare i nostri numeri. L’obiettivo è quello di diventare sempre più omnichannel, costruire una community di fantallenatori solida e ambiziosa e, ovviamente, puntare sempre più in alto”. Continua Giovanni: “La nostra sfida quotidiana è quella di avvicinarci sempre di più ai fantallenatori e alle fantallenatrici di tutta Italia. Cerchiamo di entrare nelle loro teste, chiedendoci di cosa avrebbero bisogno e di come, grazie alla matematica, possiamo aiutarli.
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