Calciatori brasiliani più forti di sempre, nel post a cura di Campioni Calcio
Quando si vogliono ricordare quali sono i calciatori più forti di tutti i tempi, uno sguardo al Brasile lo si deve dare per forza di cose. È l’ambiente da dove sono sbocciati i migliori talenti del mondo. Per questo motivo c’è l’imbarazzo della scelta nel menzionare i calciatori brasiliani più forti di sempre. A prescindere dalle epoche storiche, il calcio brasiliano non ha mai smesso di sfornare giocolieri del pallone di vasta portata e prestigio.
Ecco i calciatori brasiliani più forti di sempre, nel nuovo post a cura di Campioni Calcio. Scopri qui chi sono i più talentuosi calciatori made in Brazil, secondo il nostro portale!
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Roberto Carlos
Ex terzino brasiliano tutta fascia e dal piede d’oro. Le sue punizioni taglienti e precise hanno ispirato negli anni la rappresentazione perfetta dei migliori giochi di Playstation. Quel gol a velocità supersonica segnato su punizione in un Francia-Brasile nel 1997 è musica leggerissima per gli occhi di tanti appassionati.
Grazie al Real Madrid e alla Nazionale brasiliana si è guadagnato il diritto di essere tra i migliori 125 calciatori viventi al mondo, secondo quanto stilato dalla FIFA. Vanta almeno 1.000 presenze in partite ufficiali in tutta la sua carriera e, non a caso, viene annoverato tra i terzini più forti che abbiano mai calcato un campo di calcio.
Sócrates
Ex centrocampista brasiliano in attività tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Ai Mondiali del 1982 indossa la fascia di capitano e disputa una partita d’onore e sacrificio contro l’Italia in quel memorabile frangente. In Italia è passato per la Fiorentina, ma senza grandi fortune.
Abbina qualità nel palleggio e nella distribuzione del gioco ad uno spessore umano di grande levatura, ergendosi a vero e proprio sindacalista dei calciatori in un’ottica anticapitalista. Un moto sociale e sportivo messo in piedi ai tempi del Corinthians e nel pieno della dittatura brasiliana. Il riferimento storico è alla fine degli anni ’70.
Rivaldo
Ex fantasista brasiliano, che ha abbagliato gli occhi di un’intera generazione tra gli anni ’90 e 2000. Giocoliere per definizione, vincitore del Pallone d’Oro nel 1999. In Europa fa scintille con la maglia del Barcellona e passa al Milan nel 2002/2003, quando la sua carriera appare in fase calante. Ma non per questo disdegna giocate e pezzi di pregevole fattura in campo. Tutt’altro.
Uno degli esponenti di spicco di quella trionfale spedizione mondiale del Brasile nel 2002 in Corea del Sud. Era capace di giocare in più ruoli dietro la punta, incarnando alla perfezione il ruolo del trequartista moderno. Al pari di Roberto Carlos, le sue punizioni fanno scuola ancora oggi per le future generazioni.
Zico
Arthur Antunes Coimbra soprannominato anche il Pelé bianco. All’inizio degli anni ’80 ha fatto letteralmente impazzire i tifosi del Flamengo, che hanno avuto la fortuna di averlo tra le loro fila. La stessa trasferita poi anche ai tifosi dell’Udinese, squadra in cui ha giocato dal 1983 al 1985. Fantasista di classe sopraffina, 3 volte nominato calciatore sudamericano dell’anno.
Garrincha
Un’ala destra vecchia maniera, protagonista di 3 Mondiali disputati col Brasile dal 1958 al 1966. Un dribblomane tra i più affermati, considerato un gradino poco più sotto rispetto a Pelé. Non proprio uno qualunque, insomma. Il Botafogo, la squadra dove ha disputato più stagioni, lo venera come un vero e proprio mito.
Nonostante i suoi problemi fisici e una predisposizione genetica apparentemente incompatibile con il gioco del calcio, riesce ad affermarsi come uno dei più grandi calciatori brasiliani dal secondo dopoguerra ad oggi.
Falcão
Ex centrocampista dalle spiccate doti difensive ed offensive. Abbinava le due fasi come pochi brasiliani. Se lo ricordano bene alla Roma dove è stato celebrato per ben 5 stagioni, dal 1980 al 1985. Protagonista assoluto di quel memorabile Scudetto del 1983 formato giallorosso, di cui ancora oggi si ha contezza.
Il punto più basso di carriera quel mancato rigore tirato durante la lotteria di un famoso Roma-Liverpool, finale di Coppa dei Campioni. In quell’occasione l’ambiente giallorosso gli contestò un mancato coraggio di fondo, ma non per questo il rapporto ne uscì compromesso, una volta lasciata la Capitale. Tutt’altro.
Romário
Ex attaccante, campione del mondo con il Brasile nel 1994. Miglior giocatore della stessa manifestazione, al quarto posto nella speciale classifica degli attaccanti che hanno segnato più gol in partite ufficiali.
Attaccante di grande prolificità sotto porta, ammirato in Europa con le maglie di Psv Eindhoven e Barcellona. Abbina l’efficacia sul campo ad un’intensa attività politica che lo porta dal 2021 ad essere nominato vicepresidente del senato in Brasile.
Ronaldo
Luis Nazario da Lima è il “Fenomeno”. Ribattezzato così soprattutto in riferimento alla sua esperienza all’Inter. Un grande spezzone della sua carriera caratterizzato da maggiori dolori rispetto alle gioie.
Ogni riferimento è puramente casuale ai gravi e ricorrenti infortuni al ginocchio e a quel 5 maggio 2002, nota dolente per tutti i tifosi interisti. Il suo pianto in panchina a fine partita è emblematico dell’attaccamento al nerazzurro, da lui sempre dimostrato.
Un vero e proprio figlioccio dell’allora presidente Massimo Moratti. Vincitore del Pallone d’Oro nel 1997, uno dei pochi lampi di quella storia nerazzurra che poteva essere molto più gloriosa, soprattutto guardando alle qualità eccelse del calciatore.
Protagonista di due mondiali vinti con il Brasile e, oltre all’Inter, importante interprete anche con le maglie di Real Madrid, Barcellona, PSV, Milan, Cruzeiro, Corinthias.
Ronaldinho
Giocoliere del calcio che ottiene la consacrazione definitiva con la maglia del Barcellona. È lì che vince praticamente tutto nell’epoca d’oro del club, formando con Messi una coppia a dir poco sbalorditiva.
Vince il Pallone d’Oro nel 2005. Vanta una breve esperienza nel campionato italiano, precisamente al Milan. Il suo colpo di genio era l’elastico. Un nome, una garanzia per tutti coloro che amano e hanno amato un certo tipo di calcio “bailado”.
Pelé
Indubbiamente il più forte calciatore brasiliano di sempre. O’Rei rappresenta il Pallone d’Oro FIFA del XX secolo. Attaccante a dir poco completo. Molti gli rimproverano il fatto di aver giocato soltanto al Santos e di non essersi mai misurato in una realtà europea. Ma non per questo la sua classe ne ha risentito. Tutt’altro. Giustiziere dell’Italia in quella memorabile finale Italia-Brasile del Mondiale 1970.
Il Mondiale era casa sua e lo ha vinto per ben 3 volte. Unico calciatore al mondo a riuscire in questa impresa sportiva. Il gol alla Svezia nella finalissima del Mondiale 1958 è riconosciuto come uno dei gol più belli nella storia del calcio.