Xavi, bio del centrocampista spagnolo del Barcellona nel post a cura di Campioni Calcio
La storia, l’arte, il genio, l’eleganza, tutto ciò che si può associare all’attivismo artistico. Xavier Hernàndez i Creus, meglio conosciuto come Xavi, è stato questo per il gioco del calcio. Una figura di assoluto riferimento per gli esteti del pallone.
Uno dei centrocampisti più forti nella storia del calcio moderno. Certamente tra i primi tre in assoluto. Riduttivo definirlo semplicemente un centrocampista. Regista in grado di far girare la squadra come fosse un orologio perfetto. E se il Barcellona dei tempi d’oro è diventata una squadra leggendaria lo deve anche a lui. Il vero e proprio faro da cui far partire ogni azione.
In questo post a cura di Campioni Calcio ripercorriamo la carriera e le gesta sportive di Xavi, che insieme a Iniesta e Messi hanno fatto la fortuna del Barcellona di Guardiola. Bentornati sul nostro portale!
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Xavi al Barcellona
Xavier Hernández i Creus, meglio noto come Xavi nasce a Terrassa il 25 gennaio del 1980. Quarto figlio di Joaquín Hernández e Maria Mercè i Creus, inizia a giocare a calcio all’età di 10 anni in un club locale per poi passare al Barcellona all’età di 11.
Ripercorrendo la carriera di Xavi, si determina in tutta la sua essenza una fedeltà d’altri tempi ai colori del Barcellona. La Catalogna la terra a cui promettere amore eterno. Così è stato.
Parte tutto dalla cantera, laddove hanno spiccato il volo tanti interpreti che poi si sono affermati a grandissimi livelli. Lui, nello specifico, inizia l’avventura in blaugrana dalle giovanili del Barcellona B dal 1997.
Fino al 1999 gioca nella seconda squadra. Poi il passo decisivo verso una storia leggendaria che lo attende in prospettiva.
L’esordio assoluto col Barcellona A di Xavi
L’esordio di Xavi nel Barcellona avviene nell’agosto 1998 in una gara di Supercoppa spagnola contro il Maiorca. Nell’occasione segna anche il primo gol tra i professionisti.
Ha l’opportunità di agguantare sin da subito il primo titolo nazionale in campionato, collezionando ben 17 presenze a nemmeno 19 anni compiuti, segnando anche un gol al Valladolid. All’epoca il Barcellona stava costruendo le basi per un futuro prospero e ricco di successi.
Lui, da apprendista, si fa spazio con una classe e una maestria inediti per un ragazzino alle prime armi. La titolarità diventa un fattore predominante.
L’esordio in Champions League per Xavi
Si affaccia per la prima volta in Champions League, arrivando fino alla semifinale nel 2002 persa contro i rivali storici del Real Madrid.
I primi anni 2000, tuttavia, il Barcellona arranca tra campionato e coppe e non riesce ad imporre ancora una certa filosofia calcistica. Sono anni bui e difficili, anche per il giovane Xavi.
Nel 2004 una piccola grande gioia segnando il gol decisivo al Bernabeu che regala una vittoria storica contro il Real, poiché lì non si vinceva in campionato da ben 6 anni.
In Champions non si va però oltre gli ottavi di finale.
Cominciano i primi trofei per Xavi
Dalla stagione 2005/2006 cominciano ad arrivare i primi trofei, come la Supercoppa di Spagna ai danni del Betis. A fine stagione si celebra la vittoria del campionato, nonostante un infortunio ai legamenti che lo debilita non poco a livello personale.
Finalmente Xavi riesce ad alzare al cielo la sua prima Champions League, imponendosi sull’Arsenal nella finalissima del 2006, seppur da panchinaro. La stagione successiva non si ripete quella cavalcata e ci si deve accontentare di mettere un’altra Supercoppa di Spagna in bacheca.
Addirittura nella stagione 2007/2008 non sopraggiunge nessun trofeo da celebrare ed ecco che giunge una sorta di mini-rivoluzione in casa blaugrana. Coinciderà con l’arrivo di un neofita, ma potenziale crack da panchina quale Pep Guardiola.
Xavi e il Barcellona di Guardiola
Con lui la musica cambia decisamente e nasce ufficialmente quella filosofia “guardiolista” del tiki-taka destinata a sconvolgere una certa concezione tattica di calcio. Il Barcellona di Guardiola vince e dà spettacolo, grazie ad una squadra di campioni, che ha il suo cuore proprio nel centrocampo composto da Iniesta e Xavi, con Messi a dare spettacolo in avanti.
Alla prima stagione (2008/2009) Xavi e compagni realizzano il triplete, che comprende campionato, Copa del Rey e Champions League. Nel 2009/2010 in rapida successione Supercoppa europea, Supercoppa di Spagna e Mondiale per club. Terzo posto personale nella classifica del Pallone d’Oro.
Nel 2010 per la quinta volta in carriera vince la Liga. Protagonista in un Clàsico del novembre 2010 conclusosi con una manita che fa ancora girare la testa ai tifosi del Real.
Alcuni record di Xavi
Il 5 gennaio 2011, in occasione del match di Copa del Rey contro l’Athletic Bilbao, il centrocampista del Barcellona raggiunge quota 550 presenze in tutte le competizioni, divenendo il calciatore più presente sotto questo profilo nella storia del club.
Dopo l’ennesima Liga archiviata è l’ora di dare la caccia alla terza Champions League (quarta per i catalani), prontamente soffiata agli inglesi del Manchester United. Con la Supercoppa di Spagna e la Supercoppa europea con cui parte la stagione 2011/2012 Xavi accumula 18 trofei complessivi conquistati ed è, di fatto, il più vincente con quella maglia dal punto di vista storico.
Un altro gol decisamente pesante in un Clàsico di campionato lo mette a segno in una partita di dicembre 2011. Finisce 3 a 1 al Camp Nou e coincide con la presenza numero 600 in carriera.
Il 12 maggio 2013 altro sorpasso in Liga ai danni del Real, che consente di agguantare un altro titolo nazionale, il 21simo per lui. Sesta Supercoppa di Spagna nel 2014. Coglie il traguardo delle 700 presenze di lì a poco.
L’ultima partita di Xavi con la maglia del Barcellona è datata 6 giugno 2015 nella finalissima di Champions amara per i tifosi della Juve. Anche 85 gol segnati in 17 anni per uno che non aveva affinità realizzative nel suo DNA.
Terzo calciatore con più presenze tra Champions, coppe europee e Clàsico. Insieme a Messi e Iniesta può vantare di aver alzato più volte la Coppa dei Campioni al cielo (ben 4).
Ci vorrebbe il pallottoliere per contare i successi di questo centrocampista dai piedi e dalla testa geometrici. Si riassumono così: 8 Scudetti, 6 Supercoppe di Spagna, 3 Coppe del Re, 4 Champions League, 2 Supercoppe europee e 2 Mondiali per club.
Xavi in Qatar
L’addio al Barcellona e al calcio spagnolo è un duro colpo da digerire per gli amanti del calcio. Il finale di carriera verso cui si avvia lo porta in direzione Qatar. Precisamente nella squadra locale dell’Al-Sadd.
Continua anche qui a dispensare classe e maestria in questa nuova veste. In 4 anni di permanenza conquista 3 coppe nazionali e 1 campionato.
Il 2 maggio del 2019 si ritira ufficialmente e prepara il terreno per una carriera da allenatore.
Xavi allenatore
Da allenatore, l’ex Barça inizia dall’ultima squadra con cui ha giocato, vale a dire l’Al-Sadd. Nella stagione 2019/2020 arriva il primo trofeo dalla panchina quale la Coppa di Qatar. Altri 3 titoli nazionali contribuiscono ad aumentare ulteriormente il suo appeal.
I successi ottenuti in Qatar spianano la strada per un ritorno alla casa madre. Attualmente siede sulla panchina del Barcellona che, da quando ha mandato via l’ex tecnico Ronald Koeman, ha ricominciato a marciare ai livelli di un tempo. La sua squadra, la sua identità, la sua storia.
Una nuova era a partire dal 6 novembre 2021.
Xavi in Nazionale
Xavi è un autentico monumento anche per la Nazionale spagnola. Uno di quelli, insieme alla sua generazione, che hanno posto le basi per una grande Spagna in campo internazionale.
In particolare, il periodo storico compreso tra il 2000 e il 2014 si caratterizza per l’affermazione di un ciclo vincente. Tra Euro 2008 e Euro 2012 la Spagna sbaraglia la concorrenza con 2 vittorie finali (una ahimè anche contro l’Italia), intervallati dal Mondiale messo in bacheca nel 2010 in Sudafrica.
Nel 2014 annuncia ufficialmente anche il ritiro dalla Nazionale dopo 133 presenze e 13 reti messe a segno.