Stanley Matthews, bio del campione inglese, nel post a cura di Campioni Calcio
In Inghilterra, i calciatori sono venerati come dei veri e propri dei. Soprattutto determinati personaggi, che hanno scritto la storia calciofila anglosassone. Uno come Stanley Matthews, ad esempio. Il calciatore inglese per antonomasia e dalla caratura d’altri tempi. Talento, dedizione e applicazione, dentro e fuori dal campo. Una disciplina da far invidia ai calciatori attuali.
Anche se, a conti fatti, per quanto concerne i trofei, la Nazionale Inglese, pur avendo avuto nella storia giocatori straordinari, non ha una bacheca piena, per usare un eufemismo.
In questo nuovo post a cura di Campioni Calcio vediamo insieme la carriera del grande centrocampista inglese Stanley Matthews. Bentornati sul nostro portale!
Indice dei contenuti
- 1 Stanley Matthews allo Stoke City
- 2 Lo stop a causa della guerra e l’invito a restare dei tifosi a Stanley Matthews
- 3 Stanley Matthews al Blackpool
- 4 Stanley Matthews vince la FA CUP e il Pallone d’Oro
- 5 Stanley Matthews a fine carriera
- 6 Stanley Matthews in Nazionale
- 7 Stanley Matthews dopo il ritiro dal calcio giocato
Stanley Matthews allo Stoke City
Sir Stanley Matthews nasce ad Hanley il 1º febbraio del 1915. E’ il terzo dei quattro figli di Jack Matthews, un pugile locale. Da piccolo si allena con gli amici e da solo per diventare un calciatore di livello. A 13 anni deve decidere se diventare un pugile come il papà o un calciatore: ovviamente lui sceglie la seconda opzione. Matthews cresce, tifando per il Port Vale, squadra rivale dello Stoke City, che poi diventerà la sua squadra.
Stanley Matthews è stato centrocampista, di quelli che oggi si definirebbero esterni destri. Ha ubriacato le difese avversarie con il suo dribbling e la sua velocità, tale da renderlo a tratti imprendibile.
L’epoca storica a cui si fa riferimento viaggia dai lontani anni ’30 fino agli anni ’60. Figlio di un calcio in ascesa, soprattutto a livello internazionale. Una fase primordiale che lo vede protagonista all’inizio degli anni ’30 con la maglia dello Stoke City.
Comincia tutto da qui, esattamente nel 1932. Conquista subito la stampa locale con le sue giocate sopraffine, che contrastano con una visione tecnica improntata all’eccessivo difensivismo.
Lui non è tipo da saper difendere efficacemente. E questo basta per renderlo speciale anche agli occhi dell’allenatore. A 17 anni firma il primo contratto da professionista.
Nella prima stagione conduce la squadra in massima serie e l’anno successivo realizza 15 gol in 33 partite. Un biglietto da visita niente male per un giovane asso rampante.
Nel 1935/36 Matthews contribuisce in maniera brillante a raggiungere il miglior risultato sportivo nella storia dello Stoke City, vale a dire un onorevole quarto posto in campionato.
Lo stop a causa della guerra e l’invito a restare dei tifosi a Stanley Matthews
A partire dalla stagione 1937/38, i rapporti con la squadra e la società iniziano a deteriorarsi. Un’invidia di fondo pervade il gruppo, a causa, in particolar modo, della popolarità assunta da Stanley tra club e Nazionale.
Ma i tifosi, nella fattispecie, lo intimano di restare, con tanto di manifestazioni d’affetto ricorrenti. E lui accetta, proseguendo l’avventura allo Stoke City. Una sorta di ripartenza che lo porta nuovamente ad esprimersi sui suoi livelli, talvolta superiori.
Dal 1939 al 1946 il campionato inglese si ferma a causa dell’escalation della Seconda Guerra Mondiale. Si riprende nel 1947 con lo stesso valore sul campo. Anzi, Matthews e soci ripetono lo straordinario risultato precedente del quarto posto, arrivando a due sole lunghezze dal Liverpool campione.
Il rapporto con l’allenatore McGrory, tuttavia, subisce scricchiolii inimmaginabili fino a quel momento. Motivo per cui la richiesta di trasferimento da parte del calciatore, stavolta, viene accettato anche per il bene del club.
Stanley Matthews al Blackpool
La nuova meta calcistica scelta da Stanley Matthews si chiama Blackpool. Vi si trasferisce nel 1947. Nel primo atto di stagione la squadra si piazza al nono posto, ma grazie alla sua presenza il tasso tecnico si alza in maniera vertiginosa.
Perdono la finale di FA CUP contro il fortissimo Manchester United. Nonostante la sconfitta, lui per la prima volta vince il premio calciatore dell’anno istituito dall’associazione calciatori.
Stanley Matthews vince la FA CUP e il Pallone d’Oro
Diversi infortuni ne minano il talento e la continuità di gioco. Tanto è vero che all’inizio accumula solamente 30 presenze in campo. Un’altra macchia di carriera giunge nel 1951, in occasione della seconda finale di FA CUP consecutiva persa, stavolta contro il Newcastle. Una doppia delusione in pochi anni destinata a svanire definitivamente nel 1953 con la tanto agognata conquista della coppa. Finalmente Matthews corona, infatti, uno dei suoi sogni da bambino e vince la prima FA CUP in carriera. Tutto questo alla veneranda età di 37 anni.
Non è ancora arrivato, tuttavia, il momento di ritirarsi. Tutt’altro. Lo dimostra il fatto che a 40 anni, alla fine della stagione 1955-56, si classifica primo nell’edizione inaugurale del trofeo più ambito da un calciatore, ossia il Pallone d’Oro.
Riesce nell’impresa di finire davanti ad un certo Alfredo Di Stefano. L’ultimo ruggito prima di una breve esperienza al Toronto City, squadra della lega americana, che, però, non produsse i risultati sperati sul piano personale.
Stanley Matthews a fine carriera
Dal 1961 si concretizza il ritorno di Stanley Matthews a casa, vale a dire lo Stoke City, dove gioca in Serie B. Non è più quello di una volta, anche a causa dell’età che avanza sempre più, ma nonostante questo trascina i suoi, con carisma e spessore tecnico, alla promozione in Premier League.
Nominato ancora una volta calciatore dell’anno, al di là del numero esiguo di gol segnati in stagione (soltanto uno in una partita di fine campionato). Il 1965 è l’anno del ritiro ufficiale dal calcio a 50 anni. Ultimo incontro contro il Fulham il 6 febbraio.
Stanley Matthews in Nazionale
Stanley Matthews è stato un’icona della Nazionale inglese dal 1934 al 1957. Dal ’50 al ’58, nello specifico, disputa 2 Mondiali, di cui l’ultimo nel 1954. L’ultima gara viene ricordata per la sua presenza in campo a 42 anni e 104 giorni. Sono stati ben 23 anni complessivi ricchi di passione e attaccamento, ma poveri di successi.
Probabilmente con la Nazionale ha sofferto di più l’inconsistenza delle sue prestazioni, le quali non venivano perdonate dal popolo inglese. Esattamente l’opposto di quanto accade tra Stoke City e Blackpool, dove ancora oggi risulta essere una leggenda vivente, anche se purtroppo non c’è più.
Stanley Matthews dopo il ritiro dal calcio giocato
Venuto a mancare il 23 febbraio 2000, quasi abbandonato dal mondo del calcio. La carriera di allenatore lo ispira, una volta appesi gli scarpini al chiodo. La panchina del Port Vale, squadra rivale storica del suo Stoke City, è sua dal 1965 al 1968.
Diventa un giramondo, a tal punto da catapultarsi in una realtà tutt’altro che semplice, il Sudafrica in pieno periodo Apartheid. Compone una squadra di soli giocatori di colore per dare un segnale forte e distinguersi non solo come giocatore, ma anche e soprattutto come uomo. Un uomo che ha lasciato il segno anche lì.