Paul Breitner, bio del calciatore tedesco di Bayern Monaco e Real Madrid

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Paul Breitner, bio del calciatore tedesco di Bayern Monaco e Real Madrid, nel post a cura di Campioni Calcio

La Germania una delle nazioni più gloriose e vincenti a livello calcistico. Come il Brasile, l’Argentina, l’Italia e poche altre nel mondo, questo paese ha sfornato calciatori di elevata statura internazionale. Paul Breitner è leggenda. Calciatore tedesco inossidabile. Prima difensore e poi centrocampista. Trova la sua dimensione ideale nel tempo in quest’ultimo lato del campo. Giocatore di forte personalità e leadership, dal carattere estremamente autoritario. Uno dei motivi per cui non piaceva proprio a tutti.

Vediamo in questo post a cura di Campioni Calcio la bio del calciatore tedesco Paul Breitner, nel nuovo approfondimento dedicato ai Difensori. Bentornati sul nostro portale!

Paul Breitner al Bayern Monaco

Paul Breitner nasce a Kolbermoor, il 5 settembre del 1951. La sua carriera è una di quelle da cui trarre ispirazione per i giovani calciatori. Cresce nelle giovanili del Bayern Monaco dove poi approda in pianta stabile a partire dal 1970.

È giovanissimo, ma dimostra già un carisma tipico dei tedeschi di una volta e non solo. Interpreta alle prime armi due ruoli in campo, vale a dire il libero e il terzino fluidificante, vecchi retaggi di un calcio che non c’è più secondo la concezione dell’epoca.

Al primo anno è un titolare inamovibile del Bayern. Punto fermo insieme a personalità di spessore superiore quali Beckenbauer, Muller e Maier. L’apprendistato insieme a questi campioni lo agevola certamente sotto questo profilo.

Il primo trofeo da giocatore è la Coppa di Germania del 1971. A seguire scattano in serie 3 titoli nazionali messi in bacheca. Quel Bayern Monaco risultava essere, di fatto, una squadra imbattibile su suolo nazionale.

Il 1974 è l’ultimo anno di Breitner in terra bavarese, condito dalla conquista dalla Coppa dei Campioni in una doppia finale contro l’Atletico Madrid. La prima partita, infatti, viene ripetuta e al secondo atto i tedeschi la spuntano.

Ma non è tutto rosa e fiori ciò che luccica. Si incrina sempre più il rapporto con la società e la parte tecnica/gestionale. Per questo motivo il trasferimento all’estero è ormai imminente.

Paul Breitner al Real Madrid

Paul Breitner lascia il Bayern Monaco nel 1974 per indossare la maglia di un club altrettanto prestigioso, il Real Madrid. Un trasferimento che lascia strascichi polemici non da poco. È ancora forte il dente avvelenato nei confronti della ex società con dichiarazioni dalla Spagna che lo fanno diventare ancora più “antipatico” agli occhi di una certa frangia.

Fatto sta che l’esperienza al Real lo porta a cambiare ruolo. L’allenatore dell’epoca, tale Miljan Miljanic, lo schiera quasi sempre a centrocampo. Una scelta che si rivelerà azzeccatissima in termini di prestazioni.

Alla prima stagione giunge il double tra campionato e Coppa del Re. Bis in campionato l’anno successivo per poi raggiungere la semifinale di Coppa dei Campioni. Il destino beffardo vuole che sia proprio il Bayern Monaco ad eliminare i madrileni dalla competizione, spezzando i sogni di gloria del tedesco.

In quella partita disputata in Germania, Breitner viene fischiato dal pubblico di casa che lo aveva tanto amato, ma che poi si è sentito, di fatto, abbandonato e deluso. Nell’ultima stagione madridista si consuma un mesto nono posto, che gli fa maturare l’idea di cambiare nuovamente aria.

Paul Breitner all’Eintracht Braunschweig

La Germania è nuovamente nel suo destino. Stavolta si misura con un’altra squadra, l’Eintracht Braunschweig. Una formazione di secondo piano all’interno del campionato tedesco che gli permetterà, in ogni caso, di esprimersi comunque ai suoi livelli.

Segna 15 reti in 30 presenze nell’unica stagione di permanenza, ma non consente alla sua squadra di andare oltre un modesto 13simo posto in classifica. Anche qui la convivenza con i compagni di squadra e con l’ambiente appare tutt’altro che pacifica. Motivo per cui la separazione è solo questione di tempo.

Paul Breitner al Bayern Monaco bis

Nel 1978 si consuma ciò che, in fondo, il Bayern Monaco nella sua interezza aveva sempre sperato: il ritorno del figliol prodigo in patria. Breitner si affaccia nuovamente nel salotto di casa dov’è cresciuto calcisticamente.

Con l’addio di Beckenbauer e Muller, i due capisaldi, lui diventa automaticamente il leader indiscusso della squadra. Nella stagione 1979/80 viene nominato ufficialmente capitano e la fascia non farà altro che rafforzare ulteriormente l’assunto precedente. La rinascita bavarese è dietro l’angolo, grazie anche al rapporto stretto e per certi versi inaspettato che si crea tra Breitner e un altro monumento Bayern, Rummenigge.

Dopo 6 anni di astinenza il Bayern Monaco torna campione di Germania e non è un caso che ciò coincida con il ritorno del figliol prodigo con un’autostima rinnovata, per l’appunto. Aumentata ancora di più dal premio di calciatore tedesco dell’anno nel 1981, anno nel quale sfiora persino il Pallone d’Oro, arrivando dietro solamente al compagno di squadra Rummenigge.

Nel 1982 amarissima delusione nella finalissima di Coppa dei Campioni persa contro gli inglesi dell’Aston Villa. Mitigata in parte dalla conquista della Coppa di Germania. Un trofeo, di fatto, dal grande valore simbolico, considerando che sarà l’ultimo ufficiale della carriera di Paul Breitner.

Nel 1983 si ritira a soli 32 anni, lasciando un vuoto, per un motivo o per un altro, per il calcio tedesco ed internazionale.

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Paul Breitner in Nazionale

Paul Breitner ha sempre rappresentato la Germania Ovest. Il debutto a 17 anni nell’Under 18, dove, in linea con il suo carattere autoritario, crea più di qualche grattacapo.

In Nazionale maggiore ci approda per la prima volta il 22 giugno del 1971. Partita contro la Norvegia vinta 7-1. Il ct lo schiera spesso come terzino sinistro. Vince l’Europeo del 1972 e il Mondiale successivo del ’74, laddove si presenta certamente con un ruolo maggiormente da protagonista.

Segna il gol dell’1-1 nella finalissima contro i Paesi Bassi di Cruijff e soci, di fatto, decisivo per la vittoria finale firmata Gerd Muller. A causa di situazioni e polemiche intestine Breitner non verrà convocato in Nazionale per ben 6 anni. Dal 1975, anno della sua ultima partita, fino al 1981, quando rientra in pianta stabile.

Disputa il Mondiale del 1982 come regista di centrocampo e sfiora il secondo titolo personale iridato nella finalissima persa contro l’Italia, dove segna, peraltro, il gol della bandiera nel 3-1 finale. Quella resta nella storia come l’ultima gara ufficiale con la maglia bianca.

Chiude con un record più che invidiabile e difficilmente eguagliabile: l’unico calciatore con almeno 1 gol all’attivo realizzato in più di 1 finale mondiale. Prima e dopo di lui ci sono riusciti solo Pelé, Vavà e Zidane.

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