Michel Platini, biografia di “Le Roi” nel post di Campioni Calcio
La generazione nata e cresciuta negli anni ’80 ha visto passare in Serie A calciatori di grandissimo livello. Dai Maradona ai Zico, passando per van Basten fino a… Michel Platini. Quest’ultimo è stato uno dei più grandi di quei tempi e ancora oggi viene considerato uno dei più grandi in assoluto.
Un francese che creò scompiglio nell’Italia degli anni ’80, scombussolando nei primi anni di quel decennio gli equilibri della Serie A.
Michel Platini, definito Le Roi per la sua propensione ad essere un leader in campo, si distingueva in maniera spiccata nel ruolo di trequartista, come si chiamerebbe oggi.
Uno di quelli dotati di propensione estrema al gol, oltre che visione di gioco eccezionale. La sua specialità più sviluppata su un campo di gioco sono sempre stati i calci piazzati, lì dove dava il meglio di sé.
Non a caso Platini è considerato uno dei calciatori più bravi in assoluto nell’esecuzione dei calci di punizione. Ancora oggi si definisce nel gergo comune calcistico una “Punizione alla Platini” quando si calcia un tiro piazzato pressoché perfetto e imprendibile per il portiere avversario.
Oggigiorno i più giovani lo ricordano maggiormente per questioni extra-calcistiche che ne hanno decisamente minato la credibilità, ma non ne hanno scalfito la grandezza sul piano pratico-calcistico.
Epici e da leggenda i suoi scontri sul campo con Diego Armando Maradona durante la sua permanenza juventina, tanto per far capire quella Serie A quanto fosse competitiva in quegli anni d’oro.
Una delle sue più grandi peculiarità distintive è stata la totale assenza di espulsioni nella sua carriera: un aspetto da evidenziare in maniera particolare, considerando le marcature asfissianti che gli riservavano i difensori avversari ogni volta che lo incrociavano.
Vediamo in questo post i principali step della carriera calcistica e post-calcistica di Michel Platini, in questo nuovo appuntamento con gli attaccanti più forti di sempre.
Indice dei contenuti
Michel Platini al Nancy
Michel Platini nasce a Jœuf, un comune francese situato nel dipartimento della Meurthe e Mosella, situato nella regione della Lorena, il 21 giugno 1955.
La sua famiglia è originaria dell’Italia: più specificatamente di Agrate Conturbia, in Piemonte e in molti membri della famiglia sono stati sportivi amatoriali.
Platini inizia a tirare calci ad un pallone all’età di sette anni e già da piccolo si comprende la sua enorme potenzialità. Ha come idolo Pelè, tanto da firmare qualunque foglio scherzosamente “Peleatini“.
Michel Platini inizia ad intraprendere la sua gloriosa carriera calcistica nella squadra della sua città, il Nancy. Da lì comincia a mettere in mostra le sue eccellenti qualità da giocoliere francese.
Inutile dire che nelle sue prime apparizioni da giocatore professionista conclude le sue stagioni costantemente in doppia cifra in termini di gol.
Alza la Coppa di Francia, il suo primo trofeo, nel 1978, segnando, peraltro, il gol decisivo ai fini della competizione.
Per distacco il migliore marcatore della squadra durante i suoi 7 anni di permanenza, dal 1972 al 1978, con 127 reti in 215 partite.
Michel Platini al Saint-Etienne
Dopo aver lasciato il Nancy, Platini si accasa ad un’altra squadra francese: il Saint-Etienne, allora la più vincente di Francia. Nel 1981 giunge la vittoria del campionato, ma perde la Coppa di Francia in finale contro il Bastia. In Europa non si andrà mai oltre i quarti di finale.
La stagione successiva il piazzamento ottenuto è il secondo posto, abbinato ad un’altra finale di Coppa di Francia persa, stavolta contro il PSG ai rigori.
In pratica, in 10 anni di Francia, Michel Platini porterà a casa ben poco in termini di successi personali e di squadra, ma il suo addio e la conseguente migrazione calcistica in Italia sconvolgeranno, sportivamente parlando, l’opinione pubblica francese.
Al Saint-Etienne lo rimpiangono ancora oggi, considerando che il famoso titolo del 1981 citato in precedenza è, di fatto, l’ultimo trofeo in ordine di tempo conquistato dalla squadra transalpina prima del vuoto più totale.
In 145 partite giocate ha realizzato la bellezza di 82 gol.
Michel Platini alla Juve
Il 1982 è l’anno dell’approdo del campione Michel Platini in Serie A, più precisamente alla Juve. Fino a quel momento Le Roi non era esploso completamente e aveva bisogno del giusto contesto per poterlo fare. Detto, fatto.
Al suo primo anno di Serie A è già capocannoniere del campionato e leader indiscusso. Ancora una volta si scontra con la maledizione delle finali perse che trasferisce anche in maglia bianconera, perdendo la finale di Coppa dei Campioni ad Atene contro l’Amburgo.
L’annata 1983/84 è quella trionfale. Platini mette a segno infatti l’accoppiata Scudetto/Coppa delle Coppe. Un anno ricco di soddisfazioni anche sul piano personale, riuscendo ad agguantare il titolo più prestigioso per un singolo calciatore, vale a dire il Pallone d’Oro.
Dal 1984 in poi il campionato italiano si infiamma grazie allo scontro a distanza Platini-Maradona. Due autentiche leggende del calcio a confronto nelle prestazioni e nelle cifre sul campo.
Per la prima volta conquista la Coppa dei Campioni (che sarà la prima anche per la stessa Juventus contro il Liverpool) e la Supercoppa Europea l’anno successivo. La sua capacità di attirare trofei a ripetizione si consolida con l’affermazione in Coppa Intercontinentale, dove il francese risulterà essere l’uomo decisivo.
Tutti questi trionfi, soprattutto in campo europeo, non potevano che sfociare nella conquista del terzo Pallone d’Oro in carriera, tutti con la maglia della Juve.
Gli ultimi sussulti del campionissimo francese prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 1987 a 32 anni.
Al momento del ritiro, l’Avvocato Gianni Agnelli, di lui dirà:
«L’ho preso per un pezzo di pane, diciamo che ci abbiamo aggiunto molto caviale, ma se l’è meritato.»
Con la Juventus gioca un totale di 224 partite, mettendo a segno 104 gol totali al momento del ritiro dal calcio.
Michel Platini in Nazionale
Il Michel Platini versione giocatore della Nazionale francese ha fatto brillare la sua stella per un po’ di tempo. Debutta in un Mondiale nel 1978, ma la spedizione transalpina nella fattispecie si rivela fallimentare.
Ai Mondiali del 1982 le cose vanno decisamente in maniera diversa e soltanto la Germania Ovest in semifinale frenerà la corsa di Platini e compagnia verso la finale contro l’Italia.
Due anni più tardi giunge l’ascesa agli Europei che vedono l’ex Juve ampiamente protagonista su tutti.
Gli ultimi anni in Nazionale sono contraddistinti dal terzo posto al Mondiale del 1986, tristemente noto per l’Italia (campione del Mondo in carica), proprio perché eliminata dai Blues per 2-0.
Con la Francia Michel Platini gioca un totale di 72 gare, mettendo a segno 41 gol totali.
Michel Platini allenatore
Platini ha vestito i panni dell’allenatore per un breve periodo. Dal 1988 al 1992 è stato commissario tecnico della sua Francia, ma senza brillare affatto, anzi.
Una macchia nel suo curriculum, da questo punto di vista, la mancata qualificazione ai Mondiali italiani del 1990.
Michel Platini dirigente
Michel Platini ha scalato le vette diplomatiche e politiche del calcio, diventando dapprima vicepresidente della federazione francese nei primi anni 2000 e, successivamente, presidente della Uefa. Eletto 3 volte nel corso delle varie annata istituzionali, si è ben distinto per aver proposto una riforma radicale dei regolamenti e delle coppe europee, ma anche per altro.
Diversi guai giudiziari sono sopraggiunti durante la sua permanenza in Uefa e Fifa. Coinvolto in un’inchiesta riguardante presunte irregolarità nell’assegnazione dei Mondiali Qatar 2022.
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