José Altafini, biografia dell’attaccante di Milan, Napoli e Juventus nel post a cura di Campioni Calcio
Il calcio di un tempo sapeva regalare emozioni e gioie uniche, indimenticabili. Merito di protagonisti in grado di infiammare le folle con una semplice azione, un tiro, un gol. Grazie al loro talento e alla loro spregiudicatezza che li ha portati in alto. José Altafini è il classico calciatore che ha vissuto momenti indelebili nella sua carriera, passando da una squadra all’altra risultando sempre decisivo. Talvolta subendo i risentimenti degli ex tifosi, ma questa è una storia che appartiene a tanti.
Per chi non lo conoscesse, José Joao Altafini è stato un ex calciatore brasiliano, naturalizzato italiano. Ruolo attaccante a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Un’epoca in cui il calcio non aveva la stessa risonanza di oggi, ma comunque vestiva un fascino particolare e innegabile per chi lo praticava e seguiva.
Vediamo in questo nuovo post a cura di Campioni Calcio e dedicato al mestiere di bomber, la storia e le tappe della carriera di José Altafini. Bentornati sul nostro portale!
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José Altafini al Palmeiras
José João Altafini nasce a Piracicaba il 24 luglio del 1938. Il calciatore brasiliano diventa calciatore nel momento in cui entra a far parte delle giovanili di una squadra locale brasiliana, l’XV de Piracicaba. Solo il primo passo verso il grande salto al Palmeiras, una delle più importanti squadre di calcio sudamericane.
In Brasile aumenta la fama da giocoliere e cannoniere, tanto è vero che viene persino paragonato ad un noto attaccante italiano dalle caratteristiche similari come Valentino Mazzola. Già da qui, quindi, possiamo capire come il legame tra Altafini e l’Italia fosse già all’orizzonte. Anche se, ovviamente, nessuno poteva immaginarlo.
Nel gennaio 1956 debutta in prima squadra e stabilisce sin da subito un record destinato a far scalpore: diviene il più giovane marcatore nella storia del suo club a 17 anni.
In 2 stagioni al Palmeiras mette a segno 32 gol in 63 partite. Segno tangibile di un feeling con il gol destinato ulteriormente a crescere nel corso degli anni. Segna persino una cinquina durante un match contro la formazione del Noroeste, conclusosi 5-0, per l’appunto.
Altro primato conseguito in età giovanissima. I confronti ricorrenti con il Santos di Pelé infiammano il campionato brasiliano e lo rendono appetibile anche solo per questo motivo.
Con la squadra brasiliana termina con 114 partite e 85 reti messe a segno.
José Altafini al Milan
Il 1958 è l’anno del trasferimento di Altafini in Italia. Il Milan lo ingaggia per la modica cifra di 135 milioni di lire. A questo punto i rossoneri si ritrovano in avanti la promessa più luccicante del calcio brasiliano e internazionale.
Anche lì mostra le sue grandi doti da bomber. Segna persino 4 gol in un famoso derby con l’Inter giocato il 27 marzo del 1960. I tifosi più datati di entrambe le sponde di Milano se lo ricorderanno bene. Resta ancora oggi un record ancora tutto da superare. Né Ibrahimovic, né Ronaldo il Fenomeno, né chiunque altro sia venuto dopo è riuscito a far meglio.
Nella stagione 1961/62 consegue il titolo di capocannoniere della Serie A. Un riconoscimento che lo iscrive nell’élite del campionato italiano. Gioca 7 stagioni al Milan dal 1958 al 1965. In totale contribuisce a riempire la bacheca del club con 2 scudetti e 1 Coppa dei Campioni. Quest’ultima assume un valore simbolico eccezionale perché era la prima volta che un club italiano vinceva questo tipo di competizione europea. Solo Cristiano Ronaldo negli ultimi anni ha segnato più gol di Altafini nelle grandi sfide (17 vs i 14 del brasiliano). Ma era un altro calcio, dove i difensori erano di altissimo profilo, come Tarcisio Burgnich e Franz Beckenbauer. Decisiva la doppietta al Benfica nella finalissima di Wembley, peraltro in rimonta. Finisce 2-1 per il Milan contro la squadra del grandissimo Eusebio.
Con il Milan gioca un totale 246 partite mettendo a segno ben 161 gol tra campionato e coppe.
José Altafini al Napoli
José Altafini abbandona i colori rossoneri per sposare quelli azzurri. Con la maglia del Napoli disputa ben 7 stagioni. Insieme ad Omar Sivori forma una coppia d’oro che infiamma le cronache sportive di fine anni ’60. Non bastano, però, a far vincere lo Scudetto all’ombra del Vesuvio. Lì, per adesso, ci è riuscito solo Diego Armando Maradona.
C’è il suo marchio, però, in quel secondo posto in classifica nella stagione 1967/68, la quale resta uno dei piazzamenti migliori del club partenopeo in Serie A. Non basterà per restare nel cuore del tifo napoletano, soprattutto all’atto del trasferimento alla Vecchia Signora.
Con gli azzurri gioca un totale di 234 partite con 97 gol messi a segno tra serie A e altre competizioni.
José Altafini alla Juve
Per i tifosi napoletani diventerà “Core ‘ngrato” nel momento in cui si trasferisce alla Juve insieme ad un altro pezzo da novanta, Dino Zoff. Ribattezzato in questo modo in seguito ad una rete che risulta, poi, essere decisiva ai fini dell’assegnazione di uno Scudetto. Trattasi di un Juve-Napoli del campionato 1974/75, conclusosi sul risultato di 2-1.
Alla corte di Bettega, Anastasi e soci conquista 2 Scudetti da protagonista. Eppure aveva un ruolo marginale all’interno della squadra, considerando che, spesso e volentieri, la partita la cominciava dalla panchina. Ma a partita in corso diveniva arma devastante per scardinare le difese avversarie e così è stato.
Partecipa alla prima finale juventina di Coppa dei Campioni della storia nella stagione 1972/73. Nel 1976 conclude ufficialmente l’esperienza quasi ventennale in Italia e il suo nome resta scolpito nelle statistiche ufficiali.
Risulta essere il quarto calciatore nella classifica cannonieri Serie A di tutti i tempi e al secondo posto dietro Javier Zanetti per presenze nella massima serie per quanto riguarda giocatori stranieri. Chiude la carriera a 42 anni nelle fila degli svizzeri del Mendrisiostar, dopo aver giocato un paio di stagioni al Chiasso nella Serie A elvetica.
Dopo il ritiro l’ex attaccante brasiliano di Milan, Napoli e Juve si dedica per lo più ad attività da commentatore televisivo. Memorabili le sue telecronache insieme al giornalista Pierluigi Pardo all’interno del gioco PES per le versioni 2009, 2010 e 2011. Ricorrente in queste telecronache una frase celebre, divenuta cult: “Incredibile, amici”. Uno strumento che ha permesso ad Altafini di essere conosciuto anche dai più giovani che lo ricordano soprattutto per il suo modo di fare le telecronache delle partite di calcio.
Con la Juventus gioca in totale 119 partite, mettendo a segno 37 reti complessive.
José Altafini in Nazionale Brasiliana e Italiana
Con la Nazionale brasiliana José Altafini partecipa ai Mondiali del ’58 insieme ad un giovanissimo Pelé. Si fa notare per una doppietta segnata all’Austria nell’incontro inaugurale, ma poi, causa infortunio, giocherà soltanto i quarti di finale.
Salta semifinale e finale per scelta tecnica. Succede che, poi, Altafini consegue la cittadinanza italiana e può, dunque, indossare i colori dell’Italia, non ottenendo, però, grossi risultati. Con gli azzurri fa parte della disastrosa spedizione di Cile 1962.
In totale con la maglia verde-oro gioca 8 partite segnando 4 reti, mentre con l’Italia il bottino è di 6 partite con 5 reti messe a segno.