Johan Neskeens, bio del centrocampista della grande Olanda di Cruijff, nel post a cura di Campioni Calcio
C’è stato un tempo in cui il calcio era materia per puri esteti. La raffinatezza la faceva da padrona sia a livello tattico che tecnico e da questo punto di vista la scuola olandese ha anticipato i tempi. Negli anni ’70 gente come Cruijff e Johan Neskeens erano considerati dei veri e propri innovatori. Probabilmente i più giovani non ne avranno mai sentito parlare, ma quest’ultimo è stato un centrocampista di altissimo livello.
Più che mediano pronto a coprire qualsiasi zona del campo con le sue abilità tecniche, atletiche e anche difensive. D’altronde per giocare in quella famosa Olanda tuttocampista bisognava per forza possedere certe qualità. Vale la pena ripercorrere la carriera di questo campione poco reclamizzato, ma dal nome pesante. Un autentico fuoriclasse che ancora oggi non ha avuto la fama che avrebbe meritato sicuramente.
Vediamo in questo post a cura di Campioni Calcio la storia e gli step professionali di Johan Neskeens, il centrocampista di Olanda, Ajax e Barcellona. Bentornati sul nostro portale!
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Johan Neskeens agli inizi
Johannes Jacobus Neeskens nasce a Heemstede il 15 settembre del 1951.
Johan Neskeens è un ex calciatore olandese molto famoso soprattutto da quelle parti, tanto è vero che è considerato dai più come uno dei calciatori orange più forti di ogni epoca.
Un mito che compare nella lista dei 125 giocatori ancora in vita più forti di tutti i tempi. La sua carriera da centrocampista inizia ufficialmente nel club di Heemstede nel 1968. Si fa le ossa e dopo 2 anni è già un centrocampista di fama mondiale, a tal punto da essere agguantato dalla squadra più importante d’Olanda, ossia la grande Ajax.
Certo, è pur vero che in Olanda hanno sempre avuto una certa predilezione verso i giovani ma, in ogni caso, una promessa, prima di essere lanciata nel grande calcio, doveva avere delle qualità superiori alla media. Come quelle, appunto, che aveva Neskeens.
Johan Neskeens all’Ajax
Un talento così sopraffino non può sfuggire all’Ajax che così lo acquista nel 1970. L’inizio dell’ascesa in termini personali e collettivi. Ai lancieri incontra colui con cui farà coppia fissa per gli anni successivi, un certo Johan Cruijff. Non propriamente l’ultimo arrivato. In due si intendono a meraviglia e danno spettacolo. Insieme, valgono da soli il prezzo del biglietto. Fanno scintille tra club e Nazionale, contribuendo in maniera incisiva a dare un’immagine dell’Olanda come precursore del calcio moderno e delle sue implicazioni atletiche.
E anche i trofei di club sono lì a dimostrarlo. Quattro anni di Ajax producono 3 Coppe dei campioni di fila. Un piccolo record per un club che ha visto passare talenti cristallini nel corso dei decenni. Johan Neskeens era uno che sapeva come entrare nella leggenda passando dalla porta principale. Il ciclo vincente vede lui in prima linea tra i più grandi del calcio europeo. Non a caso quando va al Barcellona, i Lancieri smettono di brillare nella massima competizione europea.
Con gli olandesi conta 171 presenze e 39 reti messe a segno tra coppe e campionato.
Johan Neskeens al Barcellona
Per Neskeens giunge il momento di lasciare l’Olanda per seguire Cruijff al Barcellona. Senza nulla togliere al calcio olandese, era giusto che un talento come lui si potesse cimentare in un campionato qualitativamente più elevato. Un trasferimento epocale, per certi versi, in riferimento all’anno 1974. Qui ritrova il mentore Rinus Michels in panchina e, dunque, il gioco diventa molto più semplice. In tutti i sensi. La personalità spiccata e le doti da leader assoluto in campo, fanno sì che il suo rapporto con il Camp Nou sia complice e rappresentativo sin da subito.
Non a caso ancora oggi è ricordato come uno dei giocatori più vincenti e idolatrati nella storia del Barcellona, al di là dei titoli vinti, quali 1 Coppa del Re e 1 Coppa delle Coppe. 53 gol in 219 partite ufficiali distribuiti in 5 stagioni non sono neanche pochi per uno che dovrebbe essere considerato un mediano di professione. Un goal ogni 4 partite, per lui che, appunto, non era nemmeno un attaccante.
Johan Neskeens negli USA a fine carriera
Nel 1979 Neskeens decide di archiviare la pagina Barcellona per volare negli USA. La nuova frontiera del calcio di fine anni 70. Approda ai New York Cosmos. È l’inizio, in pratica, della carriera atto finale che lo porterà a girare altre squadre in serie, tra cui il Gronigen, un’altra squadra olandese.
Lì dura soltanto una stagione e riapproda negli USA successivamente, ma stavolta nelle fila dei South Florida Sun. Qui vince il campionato nel 1985 e torna a dare quegli sprazzi di vitalità di vecchia memoria. Il giro del mondo si conclude in Svizzera con lo Zugo, che, di fatto, sarà la sua ultima squadra da calciatore.
Preannuncia il ritiro ufficiale dalle gare nel 1991.
Johan Neskeens in Nazionale
Si può dire che il massimo livello Neskeens lo abbia raggiunto con la maglia di quella mitica Olanda divenuta storia e fonte di ispirazione e ammirazione per le successive generazioni. Michels aveva creato un gruppo compatto e solido, in grado di far paura a qualsiasi rappresentativa. L’esordio nel 1970 a 19 anni.
Disputa i Mondiali del 1974 da cui esce fuori una Nazionale Orange rafforzata nelle convinzioni e nel prestigio internazionale, nonostante la sconfitta bruciante nella finalissima contro la Germania Ovest. Quella partita finisce 2-1 con gol del vantaggio iniziale proprio di Neskeens su rigore.
Terzo posto agli Europei del 1976 e bis del Mondiale precedente ad Argentina ’78. I padroni di casa la spuntano 3-1 ai supplementari. Quello fu l’ultimo grande appuntamento a cui prese parte il centrocampista, oltre che Cruijff e altri componenti di quella squadra leggendaria. La fine di un ciclo (quasi) vincente, che si conclude dopo la gara con la Francia alle qualificazioni Mondiali del 1982, persa per 2-0 dalla sua rappresentativa.
Lascia dopo 49 presenze e 17 reti messe a segno.
Johan Neskeens allenatore
Johan Neskeens assume la carica di allenatore a partire dal settembre 1996. Vice in Nazionale di Hiddink e Rijkaard. Passa al Nec Nijmegen permettendo agli olandesi di disputare per la prima volta nella propria storia un’edizione della Coppa Uefa. Un traguardo più che significativo ottenuto su questa panchina che è stata sua fino al 2004.
Al Mondiale 2006 è il vice di Hiddink con l’Australia. Ritorna al Barcellona da quello stesso anno al 2008 nuovamente al fianco di Rijkaard come assistente. Allena poi la Nazionale B olandese affiancato da Bergkamp e Numan.
Incrocia Rijkaard per la terza volta in pochi anni, stavolta sulla panchina del Galatasaray. Nel 2011 cambia completamente orizzonte e va ad allenare il Mamelodi Sundowns, squadra che milita nella Serie A sudafricana. Quest’esperienza durerà poco più di un anno.