Javier Zanetti, biografia del capitano storico dell’Inter di Moratti

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Javier Zanetti, biografia del terzino argentino, capitano storico dell’Inter di Moratti nel post a cura di Campioni Calcio

La Serie A ha conosciuto negli anni di massima splendore uomini, prima che calciatori, in grado di trascinare con sé le folle, oltre che le rispettive squadre. Javier Zanetti ha rappresentato a pieno questa descrizione ideale.

Memorabili quei derby di Milano giocati contro Paolo Maldini ai tempi d’oro. Accomunati dalla fedeltà alla stessa squadra. Concetto piuttosto raro da apprendere di questi tempi nell’ambito di un calcio moderno completamente stravolto nei valori e nelle dinamiche rispetto al passato.

Javier Zanetti in Argentina

Javier Adelmar Zanetti nasce a Buenos Aires, la capitale dell’Argentina, il 10 agosto del 1973. Zanetti è stato un terzino di estrema affidabilità su quella fascia, per usare un eufemismo. Un vero e proprio “trattore”, come lo amavano definire in Argentina.

Proprio dalla sua terra muove i primi passi da calciatore nelle fila del Talleres, formazione locale in cui militava uno dei fratelli più grandi, Sergio.

Qui gli viene riconosciuto il nomignolo di “Pupi” con cui qualcuno lo chiama ancora oggi. All’inizio gioca nel ruolo di centrocampista e la prima partita da professionista la si associa ad un match di Serie B argentina dell’agosto 1992.

Primo e unico gol in carriera con la maglia del Talleres nel marzo 1993. Si mette subito in evidenza come uno dei giovani più promettenti del campionato e finisce per cambiare ruolo, diventando ufficialmente un terzino. Con gli argentini gioca 33 gare siglando 1 gol.

Nello stesso anno sopra citato passa al Banfield ed esordisce in Serie A. La maglia numero 4 resterà storica anche negli anni a venire. Unico gol della stagione 1993-94 nella fattispecie contro il River Plate in un match di campionato finito 1-1.

Gioca in due anni un totale di 66 partite con 4 gol all’attivo tra il 1993 e il 1995.

zanetti banfield foto

Javier Zanetti all’Inter

Arriva il giorno del trasferimento all’Inter che segna l’inizio di un’epoca. Massimo Moratti decide di investire su questo ragazzo dalle fortissime potenzialità. Dal 1995 in poi Javier Zanetti scriverà la storia dell’Inter. Molto semplicemente. Maradona si scomoda addirittura definendolo “Il miglior acquisto dell’anno”.

Bergomi così commenta il primo allenamento di Zanetti in maglia Inter:

«Primissimo allenamento, facciamo possesso palla. Lui non la perde mai, gli resta sempre incollata al piede. Quel giorno pensai che avrebbe fatto la storia dell’Inter.»

Debutta in un Inter-Vicenza 1-0 in serie A, risultando il miglior in campo insieme all’altro terzino appena acquistato dall’Inter, Roberto Carlos (peraltro un grande rimpianto non aver visto di più all’Inter il duo di terzini Zanetti-Carlos).

Si afferma subito come pilastro imprescindibile di questa squadra, contribuendo in maniera più che determinante a raggiungere gloriosi obiettivi. Al primo tentativo, tuttavia, le cose non vanno per il verso giusto e la sconfitta in finale di Coppa Uefa ai rigori con lo Schalke 04 brucia ancora oggi.

La rivincita in una finale tutta italiana qualche anno dopo. A rimetterci la Lazio. Zanetti segna persino un gol nel 3-0 che fa alzare la coppa al popolo nerazzurro. È il primo trofeo di una carriera ancora tutta da scrivere. E’ il primo trofeo vinto con l’Inter in carriera. Ne seguiranno tanti altri.

L’Inter si fa sempre più competitiva in campionato ed in Europa con l’acquisto di giocatori di rango e funzionali a certi obiettivi. Tuttavia, questi risultati tanto attesi tardano ad arrivare. 

Gli arrivi di Lippi e Tardelli sembrano ridare entusiasmo ad un intero ambiente, ma non si va oltre il quarto posto in classifica. Quella sconfitta in finale di Coppa Italia con la Lazio e il triste 6-0 in un noto derby con il Milan rappresentano i punti più bassi dell’esperienza nerazzurra di Javier Zanetti.

Cuper è l’uomo scelto da Moratti per la resurrezione a partire dal 2001. Capitan Zanetti cerca di trascinare la squadra con la sua leadership e in effetti i risultati si vedono anche in un primo momento.

Ultima giornata di campionato, stagione 2001/2002, Lazio-Inter. Sembra essere solo una formalità per vincere il primo scudetto dell’era Zanetti. Tutt’altro. Quel 5 maggio brucia ancora nella mente e nel cuore di ogni buon tifoso interista. Un 4-2 che sentenzia la fine di un sogno e anche dell’avventura di Ronaldo il Fenomeno all’Inter.

Neanche il secondo posto in campionato e la semifinale di Champions persa contro il Milan riescono a rimarginare in parte la ferita, ancora aperta. 

Con Roberto Mancini in panchina la musica cambia e si alza al cielo la Coppa Italia, il secondo trofeo personale per Javier. Il terzo è la Supercoppa italiana ai danni della Juve.

Dal 2006 in poi con la retrocessione in Serie B della Juve causa Calciopoli inizia per l’Inter un testa a testa con la Roma che si prolungherà per le successive stagioni. Il 2007 un anno trionfale con la conquista dello Scudetto con ben 5 giornate di anticipo.

Tre scudetti di fila per Zanetti e i nerazzurri con il marchio indelebile personale impresso nello scontro diretto di San Siro del 27 febbraio 2008. La sua rete decisiva eleva ulteriormente il prestigio nerazzurro in campo nazionale e internazionale.

Pagine indelebili ancora tutte da scrivere in concomitanza con l’arrivo in panca di José Mourinho. Lo special one conduce al famoso triplete la squadra nel 2010. In Italia l’Inter domina in lungo e in largo e la bacheca si riempie di 5 Scudetti consecutivi con Zanetti capitano.

Completano il puzzle perfetto le affermazioni in Supercoppa di Lega e nel Mondiale per club, laddove Javier Zanetti realizza un gol in semifinale. Una rete storica perché l’ultima per lui con la sua seconda pelle.

In Champions League, con la rete messa a segno in un match contro il Tottenham, diventa il marcatore più anziano nella storia della competizione fino a quel momento.

Con 519 gare totali disputate in Serie A eguaglia il record di un altro totem nerazzurro, Beppe Bergomi. Altri record macinati nel frattempo: primo posto tra i giocatori con più presenze in assoluto e primo per presenze nei derby.

Sono in totale 1100 presenze totali in carriera tra i professionisti. L’ultima gara disputata con la maglia dell’Inter risale al 18 maggio 2014 nell’ultimo atto contro il Chievo. A 40 anni risulta essere nella classifica dei 10 giocatori più anziani che abbiano mai giocato in Serie A.

Attualmente ricopre il ruolo di dirigente in società e uomo di punta.

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Javier Zanetti in Nazionale

Javier Zanetti non ha ripetuto, soprattutto per contingenza di eventi sfavorevoli, le gesta messe in atto con l’Inter. Dopo l’esordio ai Mondiali del 1994, Pupi prende parte al Mondiale successivo del 1998, dove realizza anche un pregevole gol all’Inghilterra in un ottavo di finale della manifestazione.

Bielsa lo seleziona per i Mondiali del 2002, ma nel 2006 viene escluso per scelta tecnica dall’allora ct Pekerman. Il rapporto con la Copa America resta complicatissimo con due finali consecutive perse. Argento anche alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e in due edizioni di Confederations Cup, vale a dire Arabia Saudita 1995 e Germania 2005.

Ultima convocazione in Copa America nel 2011, dove la nazionale argentina esce ai Quarti di Finale contro l’Uruguay ai rigori.

Sono per lui in totale 145 presenze e 5 gol con la sua nazionale in gare ufficiali. Anche questo ne fa un’icona in patria oltre che all’Inter.

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Ludovic Péron, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
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