Iker Casillas, bio del portiere spagnolo

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Iker Casillas, bio del portiere spagnolo, nel post a cura di Campioni Calcio

Il portiere, all’interno di una squadra di calcio, vanta una responsabilità probabilmente maggiore rispetto al resto dei compagni. Deve difendere la porta strenuamente dagli assalti altrui. C’è riuscito alla grande un numero 1 di prestigio come Iker Casillas.

Il riferimento è a uno dei portieri più forti degli ultimi 20 anni. La vera e propria versione spagnola di Gigi Buffon e già questo fa intuire a quale livello ci si riferisca. Molto vicino a lui per abilità tra i pali e carisma in campo e fuori.

In questo post a cura di Campioni Calcio, ripercorriamo la carriera e gli step professionali di Iker Casillas, per il nostro appuntamento con i calciatori più forti di sempre. Bentornati sul nostro portale!

Iker Casillas al Real Madrid

Iker Casillas Fernández nasce a Móstoles il 20 maggio del 1981. Nonostante sia nato vicino Madrid, Iker mantiene forti legami con la città di Navalacruz, il luogo di origine dei suoi genitori e che si trova nei Paesi Baschi.

Iker Casillas lega tutta la sua carriera, o quasi, al Real Madrid. Cuore blancos per eccellenza. Entra a far parte della cantera madridista sin dall’età di 9 anni. Una scalata memorabile fino all’esordio in prima squadra a 18 anni durante un Athletic-Bilbao-Real Madrid di Liga. Trattasi della stagione 1999/2000.

Iker è già titolare fisso e destinato a mettere le radici in quella porta. Il primo impatto con la realtà dei più grandi è di quelli a dir poco devastanti, ma ribaltando la visione di questo termine: alza al cielo la Champions League conquistata ai danni del Valencia. Un predestinato che vince tutto quello che si può portare a casa. 

Vince la sua prima Liga nel 2001 e l’anno seguente, alla soglia dei 20 anni, colleziona la seconda Champions League di fila, grazie ad una prestazione super nella finalissima contro il Bayer Leverkusen.

E pensare che c’è stato un periodo durante il quale rischia di perdere il posto a vantaggio di un certo Cesar Sanchez Dominguez. Un momento di debolezza tecnica però prontamente superato nell’arco di poco tempo. Con il senno di poi, si può evincere l’assurdità di tutto ciò.

Dal 1999 al 2015 saranno ben 725 le partite disputate in maglia Real Madrid per Casillas

Il declino di Iker Casillas al Real Madrid

Gli ultimi anni di permanenza, tuttavia, non sono stati facili da digerire, soprattutto a causa di rapporti mai nati con gli allenatori dell’epoca. Vedere la voce José Mourinho. 

Anche Carlo Ancelotti gli preferisce Diego Lopez quando arriva in panchina nella stagione 2013/2014. Nell’ambito della Decima Real lui non è uno dei protagonisti tanto attesi. Una ferita ancora oggi aperta nel suo cuore merengue.

Dopo anni tribolati riconquista la titolarità della porta a partire dal 2014/2015. Stavolta Ancelotti non gli fa scherzi da questo punto di vista, favorito dalla partenza di Diego Lopez. Neanche la concorrenza con l’agguerritissimo Keylor Navas lo frena.

Quella è, di fatto, l’ultima stagione a Madrid. Il tutto condito da 725 presenze, 5 titoli di Liga, 2 Coppe del Re, 4 Supercoppe spagnole, 3 Champions League, 2 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club. Una bacheca non basta, ne servono due.

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Iker Casillas al Porto

L’11 luglio 2015 è un giorno molto triste per tutti i tifosi del Real Madrid in quanto Casillas annuncia il suo addio. Si accasa al Porto, squadra portoghese che gli dà l’opportunità di diventare il primatista assoluto di presenze in Champions League (158), superando Xavi del Barcellona di una lunghezza.

Una delle poche luci tra tante ombre che caratterizzano la sua esperienza portoghese. Anzi, no, un’altra: il campionato vinto nel 2018/19. Da lì in poi una lenta e inesorabile discesa.

Perde man mano anche qui il posto da titolare. In Champions si afferma come primatiste di vittorie in gare ufficiali a quota 100, scavalcando Cristiano Ronaldo. Gioca per 20 anni consecutivi la stessa manifestazione e raggiunge le 173 presenze.

Nel 2019 l’avvenimento che pone fine, in pratica, alla sua carriera: gli viene diagnosticato un infarto. Quanto basta per proclamare il ritiro dal calcio giocato l’anno successivo. 

Saranno, alla fine della sua avventura portoghese, 156 presenze totali tra campionato e coppe, dal 2015 al 2020.

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Iker Casillas in Nazionale

Iker Casillas per molti spagnoli rappresenta il perno di quella Nazionale vincente degli anni 2000. Un percorso iniziato nel 2000 con la convocazione agli Europei. Scavalca il leggendario Canizares nel 2002, prendendo le redini dei pali spagnoli al Mondiale di Corea e Giappone.

Luis Aragonés lo nomina capitano e vive da condottiero primario l’Europeo vinto del 2008 e il successivo Mondiale del 2010 con Del Bosque in panchina. Il culmine della massima affermazione internazionale quella coppa alzata al cielo in Sudafrica, con annesso titolo personale di miglior portiere della manifestazione.

Aggancia Zubizarreta nella speciale classifica dei giocatori con più presenze in Nazionale a quota 126. Scenario prestigioso il Wembley durante un amichevole con l’Inghilterra del novembre 2011.

Nel 2012 batte l’Italia nella finale degli Europei e conquista il riconoscimento di primo calciatore a mettere le mani per due volte consecutive sulla stessa coppa da capitano.

Dagli Europei del 2014 la Spagna chiude ufficialmente il suo ciclo vincente e Iker Casillas, contestualmente, non farà più parte del giro successivamente agli Europei 2016

Ultima grande manifestazione sportiva che lo ha visto protagonista è il quinto europeo in totale da calciatore. Anche lui rientra in quella speciale classifica di coloro che possono vantare almeno 1000 presenze da professionisti. Una cerchia molto ristretta e che comprende altri campioni del passato.

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