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Giuseppe Bergomi, bio della bandiera dell’Inter

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Giuseppe Bergomi, bio della bandiera dell’Inter degli anni ’80-90, nel post a cura di Campioni Calcio

Sono pochi al mondo i calciatori, in attività e non, che possono vantare un curriculum fatto di glorie personali e successi di squadra. Giuseppe detto Beppe Bergomi rappresenta il senato sotto questo profilo. Lo Zio”, per tutti. Con quell’aria rassicurante da ministro della difesa abile a dirigere se stesso, ma soprattutto i compagni di reparto. Questo era lui quando giocava e chi se lo ricorda alla perfezione sono i tifosi dell’Inter, ma non solo.

Una vera e propria bandiera, come lo è stata Paolo Maldini per il Milan o Francesco Totti per la Roma. 

Ripercorriamo la carriera di Giuseppe Bergomi, detto Zio, nel nuovo post dedicato ai difensori italiani, nel post a cura di Campioni Calcio. Buona lettura e bentornati sul nostro portale!

Gli inizi di Giuseppe Bergomi all’Inter

Giuseppe Raffaele Bergomi, detto Beppe nasce a Settala il 22 dicembre del 1963.

Beppe Bergomi è stato uno dei difensori più forti che il vivaio italiano abbia mai sfornato. La sua carriera inizia ufficialmente nel 1979. Ha già il colore nerazzurro marchiato sulla sua pelle e lo dimostra il fatto che il Milan lo scarta ai provini per ben due volte.

Un segnale inequivocabile di dove si svolgerà prevalentemente il percorso calcistico. Nel 1980 l’allora tecnico dell’Inter, Eugenio Bersellini, lo preleva di forza dalle giovanili per portarlo subito in prima squadra.

Lui ha 16 anni, ma ha già doti da leader consumato in campo. Debutto ufficiale in un match di Coppa Italia giocato contro la Juventus del 30 gennaio 1980. Mai nessuno ha debuttato in età così precoce nella storia del club.

In Serie A ci arriva a 17 anni appena compiuti durante un Como-Inter del febbraio 1981. La prima rete con la maglia dell’Inter è ancora più speciale perché segnata in un derby di campionato che portò in maniera decisiva al 2-2 finale. Marini gli conferisce in giovane età il soprannome di Zio, dovuta ai baffi che gli conferiscono un’aria famigliare e rassicurante, oltre che matura.

bergomi inter foto

Giuseppe Bergomi diventa uno dei migliori difensori in assoluto

Si consacra come uno dei migliori terzini destri della Serie A (ma poteva giocare anche stopper e libero), se non il migliore, a partire dalla stagione 1983/84. Bergomi compie il salto di qualità decisivo per stabilirsi nell’olimpo del calcio italiano.

La stagione 1988/89 si caratterizza per lo Scudetto vinto dalla squadra allenata da Giovanni Trapattoni. Una formazione collaudata e ben organizzata, proiettata al record di punti totali in campionato per una squadra scudettata (58 su 68 disponibili). 

Tutto ciò reso possibile grazie anche alle sapienti qualità gestionali e tattiche di zio Bergomi. Viene eletto capitano nella suddetta stagione e gioca diverse partite con quella fascia.

Con Trapattoni agguanta un altro risultato storico: vale a dire la Coppa Uefa del 1990/91, prima volta in assoluto per il club nerazzurro. 

Giuseppe Bergomi e il periodo buio all’Inter

L’addio di Trapattoni coincide con il periodo più buio in assoluto tra campionati anonimi e piazzamenti a dir poco indecorosi e poco onorevoli per una squadra come l’Internazionale.

Basti pensare alla salvezza ottenuta in extremis, alla penultima giornata, in riferimento alla stagione 1993/94. L’Inter sembra non essere più quella grande squadra schiacciasassi tipica dell’era Trap.

Un sussulto, tuttavia, di grande orgoglio e prestigio giunge in concomitanza con la conquista della seconda Coppa Uefa nello stesso anno.

Roy Hodgson in panchina dal 1996 porta una ventata ulteriore di ottimismo in quest’ottica. Si raggiunge la finale di Coppa Uefa, stavolta persa ai rigori contro lo Schalke 04. Bergomi si sposta da terzino a libero quando incontra Gigi Simoni sulla sua strada. Con lui alza al cielo per la terza volta la Coppa Uefa nel 1998 con Ronaldo il Fenomeno ad incantare. Sfiora lo scudetto, che gli viene scippato durante quella famosa partita Juventus-Inter.

Giuseppe Bergomi si ritira dal calcio giocato

Arriva a quota 750 gare disputate con la maglia dell’Inter nella stagione 1998/99. L’ultimo squillo di tromba prima del ritiro ufficiale dal calcio giocato, annunciato dopo un Inter-Bologna di fine stagione. Solo Javier Zanetti ha fatto meglio di lui in termini di presenze sia in campionato che nelle coppe europee.

bergomi inter

Giuseppe Bergomi in Nazionale

Tra le 757 partite giocate da Beppe Bergomi con la divisa dell’Inter (con 28 reti messe a segno) ci si inserisce, a pieno titolo, un percorso in Nazionale altrettanto ricco di gloria e prestigio. Vi approda attraverso l’Under 21 nel 1981.

Ben presto si imporrà all’attenzione della Nazionale maggiore, allenata in quel periodo da Enzo Bearzot. Colui che non si lascia sfuggire l’occasione di convocarlo per la vincente spedizione spagnola del 1982, anche se, ovviamente, data la sua giovane, non gioca dall’inizio in tutte le gare.

Ne fa uno dei capisaldi imprescindibili e insuperabili. Di fatto a 18 anni si ritrova ad essere il più giovane calciatore azzurro ad aver mai disputato un Mondiale. Gioca titolare la semifinale contro la Polonia di Boniek.

L’infortunio di Antognoni gli spalanca anche le porte della finalissima con la Germania Ovest, riuscendo nell’impresa di annullare persino un certo Rummenigge. Dopo Pelé, Bergomi è il più giovane calciatore ad aver vinto un Mondiale, oltre che averlo disputato.

Segna una doppietta alla Grecia durante un’amichevole di preparazione ai Mondiali del 1986, prima volta in assoluto per un difensore. Sotto la gestione di Azeglio Vicini assume il ruolo di capitano, ma sul campo i risultati sportivi stentano ad essere alti.

Arrigo Sacchi non lo considerava per nulla nella sua celebre difesa a zona. Per questo non c’è spazio per lui in quel lasso di tempo. Deve aspettare l’arrivo di Cesare Maldini per tornare ad indossare l’azzurro in occasione dei Mondiali 1998 in Francia.

L’ultima apparizione ufficiale in quel nefasto Italia-Francia, quarto di finale chiuso con la sconfitta ai rigori. Sono in totale 81 presenze complessive al pari di Baresi e Tardelli. Con 4 mondiali accumulati Bergomi si piazza al secondo posto nella graduatoria dei calciatori con più apparizioni in questo tipo di manifestazione. Solo Buffon ha fatto meglio di lui.

beppe bergomi italia

Giuseppe Bergomi post calcio giocato

Beppe Bergomi ha un passato da allenatore, non solo da calciatore. Appesi gli scarpini al chiodo, il primo ruolo dalla panchina glielo assegna l’Inter, facendogli guidare gli esordienti nel 2008. Passa poi agli allievi del Monza fino alla Berretti dell’Atalanta nel 2011. Riesce a condurre la squadra alla finalissima di campionato, persa contro la sua amata Inter. Si riscatta la stagione successiva in una rivincita tutta nerazzurra. Per un anno allena la Berretti del Como fino all’esonero nel luglio 2014. 

Negli ultimi anni lo Zio si dedica, inoltre, all’attività di commentatore televisivo. Celebri le telecronache in veste di spalla di Fabio Caressa, spunto di approfondimento, attenzione e goliardia per il pubblico a casa, grazie ai suoi innumerevoli “Fabio, Fabio”.