Gianluca Vialli, biografia del bomber di Samp e Juventus

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gianluca vialli sampdoria foto

Gianluca Vialli, biografia del bomber di Samp e Juventus nel post a cura di Campioni Calcio

Il calcio degli anni ’80-90 ha regalato storie memorabili e tuttora irraggiungibili per spirito di competizione e unicità. Quando a vincere non sono le solite grandi squadre, ma altre decisamente meno blasonate il discorso è più che comprensibile. Gianluca Vialli appartiene a quella schiera di giocatori leggendari che hanno fatto salire al vertice la Sampdoria. Lì dove non si era mai spinta.

La carriera di Vialli è costellata di grandi trionfi e acrobazie degne del miglior Holly e Benji. Centravanti tutto dinamismo e tecnica con una forza fisica discreta a compensare.

Vediamo qui la storia e principali steppa della carriera del bomber di Sampdoria, Juve, Chelsea e Nazionale (senza dimenticare la Cremonese) Gianluca Vialli, che insieme a Mancini formava una coppia d’attacco tra le più forti al mondo.

Gianluca Vialli alla Cremonese

Gianluca Vialli nasce a Cremona il 9 luglio del 1964 e inizia ufficialmente la sua carriera nelle fila del Pizzighettone tra i giovanissimi, prima di approdare alla Cremonese. Corre l’anno 1980. L’allenatore dell’epoca, Guido Vincenzi, lo fa debuttare in Serie B, ma è con l’avvento di mister Emiliano Mondonico che cambiano le carte in tavola.

Vialli si impone alla cronaca calcistica come tornante di assoluto valore. Di fatto il primo ruolo in campo che gli è stato affidato. Emerge sempre più la sua figura a tal punto da contribuire in maniera determinante alla storica promozione in Serie A dei lombardi.

In 4 stagioni mette a segno 25 reti in 113 presenze totali con la Cremonese.

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Gianluca Vialli alla Sampdoria

Quello è il segnale che la stella di Gianluca Vialli stava per esplodere nel firmamento del calcio italiano. Il salto di qualità in Serie A è dietro l’angolo e alla fine, tra le tante pretendenti, se lo aggiudica la Sampdoria. Esordio in Serie A il 16 settembre proprio contro la Cremonese. Primo gol in carriera in A siglato all’Avellino. Nella prima stagione di apprendimento segna 3 reti in A totali.

Il primo trofeo nell’era blucerchiata lo agguanta con la Coppa Italia con un suo gol contro il Milan in finale. Anche in questa fase a segnare la svolta di una carriera ci pensa un altro allenatore, Vujadin Boskov. L’arrivo del tecnico serbo a Genova coincide con la definitiva maturazione di Vialli. Saranno gli anni migliori della storia della Sampdoria e in generale del calcio italiano, che con i suoi club salgono spesso e volentieri sul tetto d’Europa e del Mondo.

Si sistema al centro dell’attacco come prima punta e quello resterà il suo ruolo naturale. Compagno di tante e gloriose avventure con un certo Roberto Mancini. Tra loro scoppia subito una grande intesa dentro e fuori dal campo. Non a caso vengono soprannominati i “gemelli del gol”.

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Mancini risulta essere il compagno di reparto ideale per Vialli: il primo orchestra, il secondo finalizza. Nelle successive stagioni acquisisce un feeling particolare con la Coppa Italia, vinta altre 2 volte. In una di queste edizioni, precisamente nella stagione 1988/89, si distingue come miglior marcatore della competizione. Il 6 ottobre 1988 realizza anche la prima rete nelle coppe europee.

Idolo assoluto da esportare anche a livello internazionale. Lo spogliatoio della Samp era ormai maturo per vincere un titolo di prestigio e la Coppa delle Coppe datata 1990 rientra in quest’ambito, dopo averla sfiorata l’anno precedente. E’ proprio Vialli a decidere la finale contro l’Anderlecht, vinta dai doriani per 2-0. Diviene anche capocannoniere dell’edizione iridata.

Il 1991 è l’anno della consacrazione da top player, portando la Samp dove non era mai arrivata prima, vale a dire allo Scudetto. Un evento condito dal titolo personale di capocannoniere del campionato con 19 reti.

Il primo grande rammarico in carriera, invece, riguarda la finalissima di Coppa dei Campioni persa contro il Barcellona ai supplementari nell’annata 1991/92. Amarissimo epilogo della permanenza in blucerchiato, durata ben 8 stagioni.

In totale con la maglia della Sampdoria, Gianluca Vialli giocherà un totale di 328 partite segnando 141 reti tra campionato e coppe.

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Gianluca Vialli alla Juventus

Il trasferimento alla Juve di Vialli si concretizza a partire dal 1992. Costo totale 40 miliardi di lire, più l’aggiunta di 4 giocatori per la Samp. L’affare più costoso di sempre all’epoca.

Con Baggio, Ravanelli ed un emergente Del Piero, Vialli compone un reparto offensivo di altissimo profilo che, non a caso, rinnova fortemente le proprie ambizioni.

Eppure le cose all’inizio non vanno per il verso giusto. Sotto la guida di Giovanni Trapattoni appare un po’ in difficoltà e ancora intento ad ambientarsi nella nuova realtà.

Nonostante questo alza la Coppa Uefa al cielo nel 1993.

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Comincia a carburare soltanto quando sulla panchina bianconera arriva Marcello Lippi. La sterzata definitiva. Vialli emerge come uno dei leader della squadra e vince, stavolta da protagonista, un altro Scudetto (che mancava alla Juventus da quasi 10 anni) e la quarta Coppa Italia personale. Quella stagione è scontro totale contro il Parma, che si vendica di Scudetto e coppa Italia, battendo la Juventus nella finale di coppa UEFA.

Dopo l’addio di Roberto Baggio diventa il nuovo Capitano della Juve dalla stagione 1995/1996. Il trionfo in Supercoppa Italiana è in larga parte suo, così come l’agognata Champions League trascinata dalle parti bianconere nella finalissima contro l’Ajax. Indubbiamente il momento di massimo splendore nella carriera di Vialli che al termine della stagione decide di provare l’avventura inglese.

Con la maglia della Juventus gioca un totale di 145 partite mettendo a segno 53 reti totali.

Gianluca Vialli al Chelsea

Nella stagione 1996/97 Gianluca Vialli saluta l’Italia e continua il percorso calcistico al Chelsea. In Inghilterra trova un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano come Gianfranco Zola.

Diventa sin da subito idolo di Stamford Bridge, soprattutto quando contribuisce in maniera determinante alla vittoria in FA CUP. Il primo trofeo importante, di fatto, conquistato dai Blues nella loro storia.

Finale di stagione altrettanto prestigioso con le affermazioni tra Football League Cup e Coppa delle Coppe, battendo in finale lo Stoccarda dopo aver eliminato in semifinale il Vicenza di Guidolin. Nel 1998/99 riesce persino nell’impresa di battere i galacticos del Real Madrid nella finale di Supercoppa Europea.

Una volta ritiratosi ufficialmente dal calcio giocato l’ex Juve assume solamente la carica di allenatore, ricoperta persino in qualche frangente proprio quando giocava nel Chelsea.

Al Chelsea lascia un bellissimo ricordo, giocando in totale 78 partite con 40 reti messe a segno.

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2 Apr 1998: GianLuca Vialli of Chelsea beats a Vicenza tackle during the European Cup Winners Cup semi-final between Vicenza and Chelsea played at the Mandatory Credit: Ben Radford /Allsport

Gianluca Vialli in Nazionale

Più dolori che gioie per Gianluca Vialli con la maglia della Nazionale italiana.

Partecipa ai due amari Mondiali del 1986 e del 1990. Il ct Azeglio Vicini completa definitivamente la sua maturazione in veste di attaccante, dopo aver fatto il tornante per tante partite, soprattutto agli esordi. Forse il miglior torneo disputato è stato l’Europeo del 1988, quando l’Italia arriva fino in semifinale.

Fatto fuori dal giro della Nazionale da Arrigo Sacchi per incomprensioni soprattutto sul piano tattico, vive un’esperienza piuttosto altalenante in azzurro e non inciderà più di tanto. La sua ultima apparizione risale alla partita contro Malta del dicembre 1992, valida per le qualificazioni ai Mondiali di USA ’94.

Gioca un totale di 59 presenze mettendo a segno anche 16 reti con la maglia azzurra dell’Italia.

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La malattia di Gianluca Vialli

Non è stato tutto semplice per lui. Tutt’altro. Potrebbe sembrare che la vita del calciatore sia per definizione agiata e senza problemi. Nulla di più falso. Gianluca Vialli ha vissuto un momento piuttosto tormentato nella sua vita.

Lo ha colpito duramente un tumore al pancreas diagnosticatogli nel 2017.

Un compagno di viaggio indesiderato che si porta dietro e che lo ha, inevitabilmente, destabilizzato.

Gianluca Vialli morte

Nelle ultime apparizioni come componente dello staff di Mancini in Nazionale (con il quale ha vinto l’ultimo Europeo) facevano presagire una lenta, ma speranzosa ripresa sul piano fisico e psicologico. Dopo un periodo di inattività all’interno del mondo del calcio, attualmente Vialli era capo delegazione della Nazionale. Un ruolo che lo spingeva sempre più a farsi trascinare meno dalla malattia e molto più dal vero grande amore: il calcio. 

Ma purtroppo gli ultimi mesi sono stati difficili per Gianluca, con l’aggravarsi nuovamente della sua malattia, che ce lo ha portato via a 58 anni il 6 gennaio del 2023 presso The Royal Marsden Hospital di Londra, città dove risiedeva. Lascia la moglie Cathryn e le due figlie, Olivia e Sofia.

A noi piace ricordarlo per le sue gesta sportive e per le grandi qualità umane. Il calcio piange, dopo Mihajlovic e Pelè, un altro campione, in campo e fuori. Ciao Gianluca! 

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