Gerd Müller: biografia dell’attaccante tedesco del Bayern Monaco e della Nazionale nel post di Campioni Calcio
Quando si chiama in causa un goleador non si può non menzionare un autentico monumento del pallone come Gerd Müller. Una fonte di ispirazione per qualsiasi attaccante che abbia voglia e competenza di buttare la palla dentro la porta.
È grazie ai miti come lui se il calcio ha assunto una dimensione sempre più popolare, estesa ed eterogenea nel corso degli anni. Un nome che merita una menzione particolare per le sue eccelse qualità da bomber che ricordano bene in Germania, ma non solo.
Ripercorriamo nel post a cura di Campioni Calcio e dedicato agli attaccanti che hanno fatto la storia, la vita e gli step professionali di Gerd Müller, nelle squadre di club e in Nazionale. Buona lettura e benvenuti sul nostro portale!
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Gerd Müller al Bayern Monaco
Gerhard Müller nasce a Nördlingen il 3 novembre del 1945. Proprio nella squadra della sua città, il TSV 1961 Nördlingen, inizia a giocare a calcio. In due stagioni gioca un totale di 31 partite e mette a segno 51 gol. Numeri da capogiro che ne attraggono immediatamente le attenzioni della squadra bavarese che lo mette sotto contratto nel 1965.
È l’epoca dei primi anni ’60, quando il Bayern Monaco naviga a vista nelle acque della Serie B tedesca e non è ancora un grande club affermato a livello internazionale.
Ebbene, grazie agli acquisti dello stesso attaccante e di altre due personalità illustri come Maier e Beckenbauer, quella squadra assorbe il piglio giusto per il salto di categoria definitivo.
Piccoli campioni pronti a spiccare il volo. Letteralmente, poiché la statura, almeno per quanto concerne il fronte Müller non gli sorride affatto. E’ alto 176 cm e ha un fisico tutt’altro che possente. Ma ciò gli consente di arrivare comunque prima degli avversari quando si tratta di buttare la palla dentro. Il suo mestiere.
La consacrazione di Gerd Müller al grande pubblico
Il 1964 rappresenta l’anno della consacrazione al grande pubblico, alla grande stampa nazionale che proseguirà per i successivi 15 anni. Un’intera epoca vissuta con la sola maglia del Bayern Monaco. Con 459 presenze e 404 gol messi a segno in campionato con la maglia dei bavaresi e considerando le coppe, sono 611 presenze con 568 reti realizzate. Una media stratosferica che ne fanno uno dei bomber più prolifici di tutti i tempi.
Vale la pena ricordare i titoli alzati al cielo nel corso dell’esperienza bavarese: 4 titoli di Bundesliga, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa delle Coppe.
Tutto ciò non può che produrre l’apice della consacrazione per un singolo calciatore: la conquista del Pallone d’Oro nel 1970. In quello stesso anno vince la Scarpa d’Oro per maggiore numero di reti segnate in una singola stagione. Premio replicato nel 1972.
Ancora oggi il titolo di capocannoniere assoluto della Bundesliga non è stato eguagliato. Neanche un cecchino dichiarato come Robert Lewandowski riesce a scalfirlo, in uno dei campionati più competitivi d’Europa.
L’addio al Bayern Monaco di Gerd Müller
Nel 1979 Gerd Müller interrompe dopo più di un decennio l’avventura al Bayern Monaco per dedicarsi ad un’esperienza meno stressante e meno stimolante sotto certi punti di vista. Sbarca infatti in America con il club dei Ford Lauderdale Strikers. Le ultime cartucce da sparare per il bomber. In tre stagioni colleziona la media di 1 gol ogni 2 partite. Ne saranno 40 in totale in 80 presenze.
Ironia del destino, qui manca un titolo nazionale sul filo di lana, trovando davanti a sé soltanto il muro insormontabile dell’ex compagno di squadra, nonché amico, Franz Beckenbauer nella finalissima contro i Cosmos. Nel 1982 si pone la parola fine alla carriera del goleador Müller. Ma non la fine del suo mito. Affatto.
Lasciamo che a parlare siano i numeri. Nel complesso, in tutte le sue esperienze, ha totalizzato 725 presenze per 661 gol con squadre di club. Numeri impressionanti, considerando anche le arcigne difese dell’epoca.
Gerd Müller con la Nazionale Tedesca
Una risorsa così importante non può che essere trasferita sul fronte della Nazionale. La Germania Ovest beneficia per tantissimo tempo della prolificità di Gerd Müller. Gli anni ’70 in particolare sono l’epoca d’oro di consensi e massime aspirazioni conseguite.
Müller si prende, nel contempo, più gol che presenze e basta questo per descriverne tutta la grandezza e l’esplosività. Per dirla in termini tecnici, 68 reti in 62 presenze totali.
Ai Mondiali del ’70 dà parecchio filo da torcere all’Italia nella celebre partita del secolo, conclusasi 4-3 per gli azzurri. Infatti 2 delle 3 reti tedesche sono sue e contribuiscono in maniera determinante al Pallone d’Oro citato in precedenza. Inutile dire che è stato l’autentico mattatore, nonché capocannoniere di quella memorabile competizione, con 10 reti all’attivo.

Nel 1972 Müller alza al cielo la coppa da Campione d’Europa con la sua Nazionale. Preludio ad un riscatto mondiale vero e proprio nei 2 anni successivi. La delusione della cocente semifinale del 1970 viene spazzata via dalla scalata alla Coppa del Mondo edizione 1974 contro l’Olanda.
Si affrontano, per l’occasione, due nazioni da cui le successive generazioni di calciatori e allenatori hanno tratto tanto per i loro insegnamenti e le loro abilità. Germania Ovest e Paesi Bassi, capitanati da un certo Johan Cruijff, danno vita ad una finalissima al batticuore. Alla fine la spuntano i tedeschi 2-1. Quella partita vale tanto non solo in termini di risultati, ma anche simbolici. Passa alla storia come l’ultima partita ufficiale giocata da Gerd Müller con la Germania Ovest.
Anche qui, i numeri parlano da soli. Le presenze in Nazionale sono state 62 per 68 reti. Sì, abbiamo scritto bene: Gerd Müller, con la maglia della Germania Ovest, ha segnato più goal di quante partite abbia giocato. Senza parole.
Gerd Müller dopo il calcio giocato
Tra alcolismo e depressione, dopo il calcio giocato la vita di Gerd Müller prende però una brutta piega. Totalmente assorbito da mali che cominciano ad essere incurabili. Una volta appesi gli scarpini al chiodo tutto va per il verso sbagliato.
Passa diversi anni a cercare di disintossicarsi e per questo deve anche ringraziare i suoi ex compagni di squadra del Bayern Monaco che gli hanno fornito una grossa mano sotto questo punto di vista.
Superato il periodo di vita complicato, ottiene nel 1992 un incarico dalla sua vecchia società nella veste di allenatore delle squadre giovanili. Non se ne staccherà più e andrà avanti in questa direzione fino agli anni 2000 inoltrati.
Questo ruolo sembra riabilitarlo completamente dal punto di vista fisico e professionale, ma non sarà propriamente così. Ripiomba nell’alcolismo cronico e gli viene diagnosticato successivamente anche l’Alzheimer.
Un’escalation decadente di vita che lo conduce mestamente alla morte il 15 agosto del 2021.
Conclusioni
Gerd Müller è uno di quegli attaccanti che non lasciano scampo ai portieri avversari. Potente fisicamente, grande stacco di testa anche se non altissimo, astuzia in area da vero rapace, ci danno le esatte caratteristiche tecniche di uno degli attaccanti più forti della storia del calcio. Assieme a Valentin Koz’mič Ivanov, Dražan Jerković e David Villa è uno dei calciatori ad avere vinto sia la classifica dei cannonieri dei Mondiali (1970) che degli Europei (1972). In totale per lui tra club e nazionale 730 gol in 788 presenze ufficiali, con una media quindi di 0,93 reti a partita. Incredibile. Numeri che lo consegnano alla storia della Bundesliga come il miglior cannoniere di sempre, con 365 reti totali. Un totem del calcio tedesco e mondiale.