George Weah, bio del campione liberiano

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George Weah, bio del campione liberiano di Milan, Monaco e PSG, nel post a cura di Campioni Calcio

L’epoca calcistica degli anni ’90 ha fatto venire fuori giocatori di grandissimo spessore internazionale. Sono soprattutto gli europei e i sudamericani le etnie più rappresentate. Ma anche gli altri continenti, comunque, hanno messo sul piatto dei fenomeni assoluti. L’Africa, da questo punto di vista, può appellarsi ad una figura leggendaria come quella di George Weah.

Uno che ha scritto la storia del suo Paese, la Liberia, sia a livello sportivo che prettamente politico/sociale. Campione in tutto e per tutto, con grande senso del gol e dalle formidabili doti fisiche e atletiche. Per molti uno degli attaccanti più forti di sempre. E che, ovviamente, è rimasto nel cuore di tutti i tifosi africani e non solo. Riuscendo, tra le altre cose, a farsi apprezzare anche da supporter delle squadre avversarie.

In questo post a cura di Campioni Calcio, vediamo insieme la storia e le gesta sportive di George Weah. Bentornati sul nostro portale!

George Weah in Africa

George Weah nasce a Monrovia, la capitale della Liberia, il 1 ottobre del 1966.

Nato da William T. Weah e Anna Quayeweah, è cresciuto dalla nonna paterna, Emma Klonjlaleh Brown. Frequenta la scuola media presso il Congresso musulmano e la scuola superiore presso la Wells Hairston High School. Prima che la carriera calcistica gli consentisse di spostarsi all’estero, lavora per la Liberia Telecommunications Corporation come centralinista. Si laurea più tardi in arte e amministrazione sportiva alla Parkwood University di Londra.

Muove i primi passi da calciatore in patria. La prima squadra dove s’intravedono le sue eccelse qualità si chiama Mighty Barrolle. Nel 1985 era una delle compagini più gloriose della Liberia. Conquista subito l’accoppiata campionato/coppa, tessendo la tela di un futuro vincente di lì a poco.

Passa ai rivali dell’Invicible Eleven nel 1986, continuando a segnare gol a raffica. Quel campionato liberiano sembra ormai andargli stretto e i 24 gol messi a segno in 23 partite totali ne sono una chiara testimonianza. Merita e vuole di più. Dopo aver realizzato per la seconda volta consecutiva il double campionato/coppa, per Weah giunge il momento di recarsi in Camerun. Proseguirà lì la sua attività agonistica, nelle fila del Tonnerre Yaoundé. Anche qui mostra un efficientissimo feeling con il gol e con i titoli. Le sue 14 reti in 18 partite trascinano il club alla conquista del campionato camerunense.

Troppo forte per l’Africa di quei tempi. Per questo motivo non ci sono più dubbi e George Weah deve assolutamente spiccare il volo per l’Europa. Precisamente verso la Francia. 

George Weah al Monaco

La prima squadra europea dell’attaccante liberiano è il Monaco. Vi approda a partire dalla stagione 1988/1989. In questo modo si fa apprezzare dal grande pubblico e si misura con una platea ben più prestigiosa. Al primo anno sono 14 complessivamente le reti realizzate in 24 apparizioni di Ligue 1. Il bottino finale è un onorevole e rispettabilissimo terzo posto.

Una serie di infortuni a catena lo debilita nelle stagioni successive, ma non gli impedisce di fare affidamento ai suoi lampi di classe e genio. Nel ‘91 conquista il primo trofeo francese, alzando al cielo la Coppa di Francia.

La stagione 1991/92 è contraddistinta dal record di gol personali segnati in un unico campionato, ossia 18. Ma non basterà per arrivare in cima, sorpassati dal grande Marsiglia dell’epoca ancora una volta. Altra delusione cocente la finalissima di Coppa delle Coppe persa contro i tedeschi del Werder Brema.

Questo, però, non gli evita di passare in club prestigiosi.

George Weah al Psg

Più delusioni che gioie al Monaco. George Weah decide di cambiare aria e di accasarsi al Psg dal 1992. In Coppa Uefa viene fermato soltanto dalla Juve in semifinale nella sfida tra grandi interpreti con Roberto Baggio.

Nel 1994 Weah corona finalmente il sogno di vincere un campionato in Europa e lo fa in grande stile. L’ultima stagione a Parigi la chiude al terzo posto, comprensiva di 8 gol in Champions League che ne fanno il capocannoniere dell’intera edizione. Peccato che ci sia il Milan davanti a sé a fermarne ulteriormente l’ascesa in semifinale. Proprio quel Milan a cui resterà legato per sempre.

George Weah al Milan

Undici miliardi di lire la cifra sborsata dal presidente Silvio Berlusconi che, all’epoca, sono una cifra considerevole. Del resto, l’ex presidente del Milan aveva intravisto in Weah delle qualità superiori alla media e così viene certificato anche sul campo. L’esordio in maglia rossonera contro il Padova nell’agosto 1995. Gli bastano 6 minuti per segnare il suo primo gol.

La prima stagione è un vero e proprio trionfo sul piano personale e di squadra. Vince il Pallone d’Oro (primo africano a poter vantare questo titolo) e contribuisce in maniera determinante al 15simo scudetto complessivo del Milan.

Contro il Verona, durante la partita di apertura della stagione 1996/97, mette a segno il gol più bello in carriera dopo aver percorso tutto il campo da solo e aver scartato praticamente chiunque, portiere compreso.

Con Zaccheroni in panchina porta a casa un altro scudetto, ma è in coincidenza con l’arrivo di due colossi come Bierhoff e Shevchenko, che le gerarchie in attacco cominciano a cambiare. Spicca nello scudetto rossonero la doppietta segnata a Torino contro la Juventus, in un Juventus-Milan 0-2 del 9 maggio 1999. Proprio in quella stagione il liberiano celebra le 100 partite con la maglia rossonera.

Nel gennaio 2000 George Weah decide di concludere l’esperienza rossonera dopo aver totalizzato 58 gol in 147 partite tra campionato e coppe.

george weah milan

George Weah a fine carriera

Dopo Milano, per l’attaccante liberiano inizia un lento, ma inesorabile declino dal punto di vista calcistico. Approda al Chelsea nel gennaio 2000 dove riesce a giocare solamente 15 partite. Lo score finale è di 5 gol, con una Coppa d’Inghilterra messa in bacheca. Passa ai rivali del Manchester City, ma senza lasciare memorabili tracce anche qui.

La Premier League non fa per lui e per questo motivo tenta la carta del ritorno in Francia, stavolta al Marsiglia. Gli ultimi sprazzi di classe prima di finire negli Emirati Arabi e di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.

George Weah tra calcio e politica in Liberia

George Weah per la Liberia non è stato soltanto un calciatore (in nazionale per lui 59 presenze e 16 gol), ma molto di più. Non è mai riuscito a condurre la sua Nazionale ad una fase finale di un Mondiale, ma per il suo popolo ha fatto tanto. Non a caso è una vera e propria figura ambasciatrice, candidatosi anche in politica.

Si è battuto con forza per i problemi sociali del suo Paese. Un nome potente di politica interna che determina un’ascesa inesorabile verso la presidenza della Liberia, in seguito alle elezioni presidenziali del 2017. 

L’anno successivo ottiene il 61% dei consensi ed entra ufficialmente in carica. Questo a testimonianza del peso specifico di un uomo in grado di innalzare la Liberia sia a livello che politico che diplomatico.

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