Francesco Totti, biografia del “Pupone” nel post di Campioni calcio
Certe bandiere nel calcio non vanno mai via. Fanno solo giri immensi e poi ritornano, parafrasando una nota canzone italiana. Anche se il tempo presente, rispetto ad un passato glorioso e maggiormente memorabile sotto questo punto di vista, non offre molti riferimenti. Un esempio emblematico di fedeltà e attaccamento stesso, da questo punto di vista, porta un solo nome ed un solo cognome: Francesco Totti. Indubbiamente uno dei migliori calciatori italiani sfornati negli ultimi 25 anni.
Appartiene a quella generazione dei Roberto Baggio, degli Alessandro Del Piero, dei Fabio Cannavaro che hanno fatto grande l’Italia e ne hanno dato lustro nel mondo, soprattutto a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni ‘2000.
Parliamo di un mostro sacro che ha giurato amore eterno alla Roma. Uno dei rarissimi esempi di giocatore che ha giocato in un’unica squadra e da lì non si è mosso, nonostante qualche offerta importante gli sia arrivata nel corso della sua carriera.
Sostanzialmente ha vinto molto meno, sia a livello personale che di squadra, di quello a cui avrebbe potuto ambire, considerando le sue eccellenti qualità da giocoliere del calcio.
Francesco Totti sapeva come mantenere la palla al piede e metteva gli altri nelle condizioni di saper rendere al meglio a propria volta. La Roma deve tanto a Totti e viceversa, anche perché l’ultimo scudetto vinto dai giallorossi alcuni anni fa, porta proprio la sua firma.
Il trascinatore giallorosso per eccellenza, ma anche della Nazionale italiana.
Francesco Totti è il calcio per chi ha vissuto un certo tipo di calcio, molto più aderente a certi valori morali rispetto a quelli prettamente economici. Ripercorrerne la carriera è un dovere morale, per l’appunto, oltre che sportivo.
Vediamo quindi nelle righe che seguono tutti gli step professionali del Totti calciatore, nella Roma e nella Nazionale. Buona lettura a tutti dallo staff di Campioni Calcio!
Francesco Totti alla Roma
Francesco Totti nasce a Roma il 27 settembre del 1976 nel quartiere romano di Metronia.
Prima della sua ascesa definitiva alla Roma, c’è da dire che Francesco Totti, come qualsiasi altro calciatore, ha fatto la sua gavetta nelle giovanili, tra squadre di provincia come Fortitudo, Trastevere e Lodigiani.
Nel 1989 il passaggio alla Roma giovanile. Entra in prima squadra a partire dall’anno 1993.
L’esordio in Serie A a soli 16 anni in quel Brescia-Roma del 28 marzo 1993. L’allora tecnico giallorosso, il compianto Vujadin Boskov, lo gettò nella mischia e fece nascere un mito da quel momento in poi. In qualche modo il calcio italiano deve ringraziarlo per quella decisione presa.
Carletto Mazzone è quasi un padre per Totti, oltre ad un allenatore, che ne plasma e affina le capacità tecniche, rendendolo un giocatore da Serie A e schierandolo dal primo minuto.
Segna la prima rete in assoluto nel 1994 in una partita contro il Foggia.

Dopo un paio di stagioni, condite da gol e giocate da talento purissimo, diviene titolare fisso e prende in mano la sua Roma, seppur senza alcun trofeo messo in bacheca.
Con l’arrivo di Zeman si configura la maturazione completa di Francesco Totti, da uomo e da calciatore. Al punto tale che i compagni di squadra riconoscono la sua leadership e lo investono di una carica importante: assume i gradi di capitano.
Il 1998 è un anno spartiacque da questo punto di vista. Il Totti giovane lascia spazio al Totti capitano sulla cresta dell’onda. Una fascia che da quel momento non mollerà più.
Con il tecnico boemo la Roma vola in classifica e con Francesco Totti in formato bomber la squadra fa il salto di qualità. Sono 12 gol il primo anno in serie A, mentre saranno 13 l’anno successivo. Ma Zeman viene accantonato per far spazio all’uomo vincente per eccellenza: Fabio Capello.
Don Fabio porta mentalità vincente e non solo spettacolo ma “zeru tituli” del 4-3-3 di Zemanlandia. Vengono acquistati inoltre Montella e Batistuta, Emerson, Antonioli, Samuel per vincere il titolo, che vengono affiancati al capitano. Saranno anni di battaglia tra le due romane: Roma-Lazio diventa il derby d’Italia.

Il tridente di fuoco Montella-Totti-Batistuta guida la Roma al suo terzo Scudetto della sua storia (per adesso l’ultimo) nella stagione 2000-2001. Per Totti saranno 13 i gol quell’anno e l’investitura di nuovo Re di Roma.
Totti si classifica anche quinto nella graduatoria finale per il Pallone d’Oro.
La stagione successiva sfiora addirittura il bis tricolore, ma si ferma soltanto davanti alla Juve che si laurea Campione d’Italia per 1 punto in più.
In quella Roma in quegli anni nasce il dualismo Totti-Cassano. Il campione romano prova a guidare il barese (nuovo acquisto della Roma dal Bari) verso una carriera di successo, ma il loro rapporto si incrina presto. Il barese alla fine viene ceduto al Real Madrid.
Sembrerà strano, ma per la prima volta Francesco Totti disputerà la Champions League in quell’annata, segnando 2 gol dei 3 complessivi al Real Madrid.
Negli anni successivi aumenta la sua media realizzativa in relazione ad un cambio di ruolo: diventa il centravanti puro della Roma.
Intanto la Roma cambia: via Capello e dentro il nuovo che avanza, Luciano Spalletti. Ed è proprio il nuovo tecnico lo impiegherà spesso e volentieri in questo ruolo. Vince così la Scarpa d’Oro nel 2006 con 32 gol stagionali, oltre alla prima Coppa Italia in carriera. Agguanta la seconda Supercoppa italiana personale nel 2007 battendo l’Inter e una coppa Italia nella stagione 2007-08.

Un brutto infortunio al perone della gamba sinistra sembra frenargli l’ascesa come uno dei giocatori italiani più forti di sempre delle ultime generazioni, ma non fu affatto così, anzi.
La sua media realizzativa in fatto di gol subisce un’impennata inarrestabile, al punto da diventare nel tempo uno dei più grandi bomber mai visti in Serie A.
Nel settembre 2014, in una gara di Champions League disputata dalla sua Roma contro il Manchester City, Totti agguanta anche il record di giocatore più vecchio ad aver segnato un gol in quella competizione. All’epoca aveva 38 anni e 58 giorni, meglio di un certo Ryan Giggs, fermatosi a 37 anni e 9 mesi.
Francesco Totti si ritira all’età di 40 anni al termine della stagione 2016-2017, sempre con Spalletti in panchina e con la squadra che termina quel campionato dietro alla Juventus campione d’Italia.
La gara d’addio di Totti è all’Olimpico contro il Genoa. Alla fine della gara bellissima la festa tributata al campione e bandiera della Roma.
Nella Roma saranno in totale 786 presenze e 307 gol con la maglia della Roma e in serie A 619 presenze e 250 gol totali, miglior marcatore della storia della Roma, il calciatore con più gol con la stessa squadra e l’attaccante con più presenze in A.
Francesco Totti in Nazionale
Inevitabilmente il ricordo più bello di Francesco Totti con la maglia azzurra della Nazionale è legato a quel Mondiale 2006 rimasto nel cuore di tutti gli italiani.
Quel gol segnato al 96° su rigore all’Australia in un Ottavo di Finale a dir poco ostico fu un colpo al cuore per i deboli di cuore.
Lascia la Nazionale italiana proprio dopo quella manifestazione che lo vede tra i grandissimi protagonisti.
Un addio in grande stile, dopo aver accumulato delusioni su delusioni derivanti da esperienze precedenti, come l’altrettanto celebre (ma in questo caso triste per noi) Mondiale 2002 e l’Europeo del 2004. Per non parlare di Euro 2000 e di quella maledetta finale persa contro la Francia al Golden Gol (grandissimo il rigore di Totti all’Olanda con il famoso cucchiaio, che diventa il suo marchio di fabbrica).
Totti è il calcio italiano. Per storia, tradizione e attaccamento ad una sola maglia. Come i vari Del Piero, Maldini, gente che non appartiene più a questo calcio.
In passato le offerte per lui non sono mancate. Su tutti, il Real Madrid che ha cercato in tutti i modi di portarselo in Spagna, ma anche il Milan di Berlusconi ha provato più volte a prenderlo.
In Nazionale gioca un totale di 58 gare condite da 9 gol totali.
Francesco Totti oggi
Ma lui ha scelto sempre Roma e la Roma. Una scelta di cuore, di vita, di tutto. La sua seconda pelle cucitagli addosso e che vive ancora oggi con particolare trasporto e passione.
Oggi Totti è alla ricerca di una seconda chance nel calcio, seppur in vesti dirigenziali.
Una delle serie TV Sky più viste quest’anno è proprio quella dedicata a Francesco Totti e alla sua storia d’amore con l’AS Roma.