Enrico Albertosi, bio del portiere di Fiorentina, Cagliari e Milan

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Enrico Albertosi

Enrico Albertosi, bio del portiere di Fiorentina, Cagliari e Milan, nel post a cura di Campioni Calcio

L’epica del calcio è cosa buona e giusta. Riconosciuta a livello mondiale da una storia che non mente e che rimanda a personaggi celebri e peculiari da un certo punto di vista. Enrico Albertosi è portiere di vecchia generazione che, soprattutto con la maglia azzurra, ma non solo, rientra a pieno titolo nella nostalgia in bianco e nero. Figlio di un tempo che non esiste più ma che fatica ad essere dimenticato, per il prestigio e la reputazione che ne deriva.

In questo post a cura di Campioni Calcio ripercorriamo insieme la carriera e gli step professionali di Enrico Albertosi. Bentornati sul nostro portale!

Enrico Albertosi agli inizi

Enrico Albertosi, detto Ricky, nasce a Pontremoli il 2 novembre del 1939. Inizia a dare i primi calci ad un pallone nella sua Pontremoli. Nella squadra locale si intravedono sin da subito qualità in porta da grandissimo prospetto, sia a livello fisico che tecnico.

A 15 anni l’esordio in prima squadra per poi approdare allo Spezia nel 1957, la formazione all’interno della quale crescerà come uomo e come professionista. Vi resta un anno prima di compiere il grande salto alla Fiorentina in Serie A. Esordisce prima dei viola, nei dilettanti, contro la Novese.

Enrico Albertosi alla Fiorentina

Se ne parla un gran bene di questo ragazzo alle prime armi, pronto a stupire la critica calcistica. L’esordio in un Roma-Fiorentina di campionato finito 0-0. La continuità gli manca. Non riesce ad inanellare più presenze consecutive per la presenza di un numero 1 fortissimo dell’epoca, tale Giuliano Sarti.

In totale sono 30 le partite giocate nelle prime 5 stagioni viola.

Troppo poco per poter esprimere al meglio potenzialità innate. Tutto cambia nel momento in cui, a partire dalla stagione 1963/64, Sarti cambia maglia e finisce all’Inter.

L’occasione di una vita per Albertosi, il quale diventa il numero 1 a pieno titolo della Fiorentina. Da quel momento in poi non lascerà più la porta a nessun altro. Sarà solo sua per le successive 5 stagioni in cui resterà in maglia viola.

Sembra come un tappo di una bottiglia appena stappato. Nel momento in cui Albertosi conquista i panni da titolare fioccano i primi titoli in carriera. Agguanta 2 volte la Coppa Italia, tra il 1960 e il 1966. Per la prima volta fa vincere alla Fiorentina un’edizione della Coppa delle Coppe, la prima in assoluto peraltro, giocata nel 1960-61.

Porta a casa la Coppa Mitropa, prestigiosa trofeo di quei tempi, nel 1966. Non sono mancate, tuttavia, le delusioni cocenti, come ad esempio la finale di Coppa delle Coppe persa nel 1962 e la finale di Coppa Italia persa qualche anno prima. Ma ormai la strada è tracciata. Albertosi si prepara a diventare uno dei più grandi nel suo ruolo. 

In totale con la Fiorentina saranno 240 presenze.

albertosi fiorentina

Enrico Albertosi al Cagliari

Afferma ancora di più la sua superiorità tecnica rispetto alla concorrenza nel momento in cui prende corpo il trasferimento al Cagliari. La sua dimensione. Il posto dove scrivere una leggenda. E così sarà.

Nel 1970 è lui a guidare tra i pali quella squadra di memorabile estrazione che vince il suo primo e unico Scudetto nella storia. Peraltro in grande stile, considerando il record di minori reti subite in un campionato a 16 squadre stabilito per l’occasione. A fine anno furono solo 11.

Nelle quattro stagioni successive il talento di Albertosi si consolida a livello nazionale, ergendolo ad uno dei portieri più forti dell’epoca, se non il più forte. 

Dopo aver collezionato 233 presenze in maglia sarda, decide che è arrivato il momento di cambiare aria e si trasferisce al Milan.

Enrico Albertosi al Milan

Giunge nel 1974 il momento di trasferirsi al Milan. Un ulteriore salto di qualità decisamente meritato, in base a quanto dimostrato. In 6 anni di permanenza rossonera raggiunge la Coppa Italia nella stagione 1976/77, la terza complessiva della sua carriera.

Ma è nel 1979 che se ne rafforza la reputazione tramite la vittoria dello Scudetto, il suo secondo personale. Quello che, poi, per il club è considerato lo Scudetto della stella, il decimo in totale.

Nel 1980 riceve però una macchia indelebile sul piano privato e professionale: viene squalificato per calcioscommesse. Il suo nome risulta invischiato in un brutto scandalo. Il Milan retrocede in Serie B per l’occasione, mentre lui è costretto a fare i conti con una squalifica di 4 anni.

Una volta scontata la squalifica spende gli ultimi scampoli da calciatore in una società remota di C2, l’Elpidiense di Sant’Elpidio. Si ritira nel 1984 alla tenera età di 45 anni.

Con la maglia rossonera gioca un totale di 233 presenze tra campionato e coppe.

Enrico Albertosi

Enrico Albertosi in Nazionale

Enrico Albertosi appartiene di diritto alla storia della Nazionale italiana. Un mito della porta azzurra, la cui lunga parentesi in azzurro inizia nel 1961. L’esordio in Nazionale maggiore in un’amichevole Italia-Argentina.

Ai Mondiali del ’62 è convocato, ma fa la riserva. Solo nei successivi Mondiali inglesi del ’66 Albertosi conquista la titolarità in azzurro. Tra i protagonisti in negativo di una delle pagine più brutte di quell’epoca calcistica, lo 0-1 rimediato contro la Corea del Nord.

Valcareggi lo conferma in porta e lui non sembra soffrire più di tanto la concorrenza agguerrita di un certo Dino Zoff. Nonostante questo, sarà lui il titolare ai Mondiali leggendari del 1970

L’ultimo ruggito di un numero 1 di estrema sicurezza e affidabilità prima di lasciar posto definitivamente proprio a Zoff.

Attualmente Albertosi resta il giocatore italiano che ha partecipato a più edizioni di un Mondiale, superato solamente dal collega Gigi Buffon.

Con la Nazionale Maggiore Albertosi ha raccolto 34 presenze totali.

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