Daniel Passarella, bio del forte difensore di Fiorentina e Inter, nel post a cua di Campioni Calcio
A volte si dice che i difensori rocciosi di una volta, vecchio stampo, non esistono più. Una razza in via d’estinzione dettata da un calcio sempre meno agonistico e sempre più tecnico, almeno per i ministri della difesa. Daniel Passarella è stato uno di quei difensori dal carattere autoritario, arcigno, ma con una buona propensione al gol e alla giocata tecnica. Calciatore argentino passato per l’Italia e interprete perfetto del ruolo di “libero”, andato in archivio nel calcio moderno.
Vediamo in questo nuovo post a cura di Campioni Calcio la carriera e le imprese professionali di Daniel Passarella, difensore anche di Fiorentina e Inter. Bentornati sul nostro portale!
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Daniel Passarella al River Plate
Daniel Alberto Passarella nasce a Chacabuco il 25 maggio del 1953. Passarella, argentino ma di chiare origini italiane, inizia la sua carriera da calciatore negli anni ’70. Prima squadra in cui ha militato il Club Atletico Sarmiento, afferente alla provincia di Buenos Aires.
Da lì lo pescano i rappresentanti del River Plate, che lo tesserano nel 1974. Nasce ufficialmente una stella destinata a innalzare in gloria il calcio argentino. Le chiavi della difesa vengono subito assegnate a lui, il quale dimostra una padronanza del campo e del reparto mai visti prima. Si intravedono le sue qualità, come se fosse un difensore già moderno. Di quelli che sanno difendere ma, e non è un paradosso, anche attaccare.
Gioca fino al 1982 con quella casacca, affinando persino le sue capacità realizzative in area avversaria. Alla fine saranno ben 90 i gol messi a segno in 226 presenze accumulate in 8 stagioni. Numeri di assoluto rilievo, anche qualcosa in più, per uno che dovrebbe difendere e basta.
Nel 1977 arriva persino a toccare la soglia dei 24 gol segnati in campionato, più che sufficienti per essere nominato il miglior calciatore argentino di quella stagione. In maglia River porta a casa 4 titoli metropolitani e 3 nazionali.
Daniel Passarella alla Fiorentina
Daniel Passarella è ormai una certezza assoluta e tra i difensori più abili e tecnici a livello internazionale. Nel 1982 si trasferisce in quello che all’epoca era il campionato più competitivo e attrattivo al mondo, vale a dire la Serie A. La Fiorentina se lo aggiudica e piazza un colpo da far invidia alle grandissime squadre di oggi. Disputa 4 stagioni con la viola, stabilendo il record di marcature per un singolo difensore in Serie A, ben 11 reti. Smentendo, in questo caso, chi pensava erroneamente che l’elevato numero di goal segnati derivassero semplicemente dal fatto che giocasse in Argentina e non in Europa.
Dopo 139 presenze e 35 reti messe a segno con i gigliati, decide di approdare all’Inter.
Daniel Passarella all’Inter
Fino al 1986 Passarella è di proprietà viola, ma poi su di lui piomba di prepotenza l’Inter. Ai nerazzurri non si può dire di no, soprattutto dopo un’offerta di circa 1 miliardo di lire. Che, all’epoca, non erano certamente bruscolini.
Al di là delle notevoli prestazioni in campo, che restano memorabili, l’avventura bis di Daniel Passarella in Italia è contraddistinta da un evento negativo che lo riguarda. Durante un Sampdoria-Inter di fine campionato nell’ambito della stagione 1986/87 si rende protagonista di una serie di calci sferrati nei confronti di un povero raccattapalle, reo di avergli ritardato la ripartenza del gioco dopo una rimessa.
Motivo per cui Daniel riceve una squalifica di 6 giornate e macchia la sua reputazione sul territorio nazionale. Il momento spartiacque di una carriera che sta per giungere il termine.
A livello di titoli e trofei non riuscirà ad agguantare praticamente nulla, deludendo, in un certo senso, le grandissime aspettative fatte su di lui da tifosi e addetti ai lavori.
Si può dire tranquillamente che quell’episodio ha segnato la fine del calcio giocato ad alti livelli del difensore argentino con il vizio del goal.
Dopo 73 presenze e 15 reti con nerazzurri tra campionato e coppe, decide di tornare in Argentina.
Daniel Passarella al River Plate bis
Nella stagione 1988/89 Passarella si misura sul terreno di casa privilegiato. Il River Plate lo riaccoglie a braccia aperte per quella che, di fatto, è la sua ultima stagione da calciatore, chiusa con 9 gol in 32 presenze complessive.
Al di là dell’esperienza italiana poco fortunata non si può dire che questo calciatore argentino non sia nato in difesa per sbaglio. Risulta essere ancora attualmente il difensore con il maggior numero di reti realizzate in carriera. Sono infatti ben 178 gol totali. Meglio di lui a livello internazionale soltanto l’olandese Ronald Koeman con 207 gol.
Daniel Passarella in Nazionale
Si può affermare con assoluta certezza che le migliori fortune di Daniel Passarella coincidono con gli anni d’oro dell’Argentina, ancora prima che arrivasse Diego Armando Maradona. Con quest’ultimo il rapporto dentro e fuori dal campo non è mai stato troppo idilliaco e non è un segreto. Tutt’altro. In entrambi i casi si menziona la storia vera argentina.
Daniel può dire di aver vinto 2 Mondiali tra il 1978 e il 1986, anche se in quest’ultimo caso non ha preso parte neanche ad una partita, pur essendo nella lista convocati. All’origine di tutto ciò, secondo i maligni, proprio il rapporto controverso con Diego.
Con l’Argentina gioca un totale di 56 presenze.
Daniel Passarella allenatore e dirigente
Passarella diventa allenatore a partire dal 1989 e non poteva che iniziare una nuova carriera a casa sua, al River. Li allena per ben 5 stagioni e continua la striscia vincente intrapresa da calciatore. Sono 3 titoli nazionali portati a casa.
Dal ’94 al ’98 veste i panni del ct dell’Argentina, guidandola a Francia ’98. Un’altra Nazionale sudamericana lo corteggia e usufruisce delle sue prestazioni, dicasi Uruguay.
Con gli uruguaiani non va oltre un biennio fatto di maggiori delusioni e minori soddisfazioni, nonostante le elevate aspettative poste anche, nella fattispecie, da un’intera nazione.
Nel novembre 2001 spunta il Parma, che gli offre una panchina di Serie A, ma la sua permanenza dura solo 5 partite dove accumula la bellezza di 0 punti. Nel luglio 2002 il punto di massimo splendore: lo scudetto giunto grazie ai messicani del Monterrey.
Nel 2005 allena il Corinthians, la cui dirigenza lo esonera dopo qualche mese. Ritorno al River Plate nel gennaio 2006 e nuovo addio nel novembre 2007. Ma la carica più importante e prestigiosa Daniel Passarella la riceve esattamente il 5 dicembre 2009. Una data storica in quanto viene ufficialmente nominato come il nuovo presidente del River Plate. Un’avventura al timone del suo club che dura lo spazio di 4 anni. Il 6 novembre 2013 si dimette, infatti, dalla carica di presidente del club.