Clarence Seedorf, bio del centrocampista di Milan, Inter e Samp

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clarence seedorf foto

Clarence Seedorf, bio del centrocampista di Milan, Inter e Samp, nel post a cura di Campioni Calcio

Le qualità sono innate e non tutti possono acquisirle nel tempo. Ci si nasce così. Più o meno ciò che è successo ad un grandissimo talento del calcio internazionale come Clarence Seedorf. Un mostro della natura a livello tecnico e fisico. Centrocampista di rara bellezza e completezza, abile nel tiro da fuori, un’arte in cui si è distinto in maniera particolare. Ad un certo punto della sua carriera era considerato il centrocampista più completo al mondo in un’epoca d’oro di inizio anni 2000, dove in quel ruolo ne sono passati tanti e per niente banali. Soprannominato “Il Professore” proprio per la sua capacità di insegnare calcio.

Vediamo insieme, in questo nuovo post dedicato alle biografie di Centrocampisti più forti della storia del calcio, la vita e gli step professionali del centrocampista olandese Clarence Seedorf. Bentornati su Campioni Calcio!

Clarence Seedorf all’Ajax

Clarence Clyde Seedorf nasce a Paramaribo, Suriname, il 1º aprile del 1976.

L’inizio di carriera di Clarence Seedorf si racchiude nel vivaio florido dell’Ajax. È lì che cresce e si afferma sia come uomo che come calciatore.

Debutta in prima squadra a 16 anni nel novembre 1992 in un match di campionato. Questo la dice lunga. Disputa persino la finale di Champions League vinta nel 1995 ai danni del Milan. Ancora non si conoscono a pieno le sue grandissime qualità tecniche, ma è già un vincente per natura.

Nel 1995 decide di trasferirsi giovanissimo alla Sampdoria, che in quel momento era una delle squadre italiane più forti del campionato.

Con i Lancieri disputa un totale di 90 presenze con 11 reti messe a segno.

Clarence Seedorf alla Sampdoria

La Serie A diventa il campionato appetibile per Seedorf. Si concretizza il trasferimento alla Sampdoria. L’allora tecnico Sven Goran Eriksson cerca di farlo esplodere ed esaltarne le gesta nel modo migliore in campo.

Nella prima stagione doriana totalizza 34 presenze e 4 gol totali, ma non brilla più di tanto. La sua squadra chiude all’ottavo posto senza disputare le coppe europee. Seedorf riceve una chiamata che non può rifiutare: il Real Madrid.

seedorf sampdoria

Clarence Seedorf al Real Madrid

Eppure intorno a Clarence cominciano ad aumentare gli estimatori, a tal punto che su di lui si fionda un certo Real Madrid. In pratica può considerarsi l’inizio di un’ascesa definitiva.

La reputazione aumenta nel corso degli anni grazie, anche e soprattutto, ai titoli cumulabili in bacheca. Nella fattispecie 1 Liga, 1 Champions e 1 Coppa Intercontinentale.

Il nome di Clarence Seedorf si internazionalizza sempre più al punto tale da divenire un punto fermo di quel Real Galactico. Tutto ciò dura dal 1996 al 1999 finché il richiamo dell’Italia, ancora una volta, si fa troppo forte. Lo vuole l’Inter di Massimo Moratti, che per lui è pronto a spendere una cifra record pur di averlo in squadra.

Con il Real Madrid gioca un totale di 159 presenze con 20 reti messe a segno.

seedorf real madrid

Clarence Seedorf all’Inter

Come la prima volta. Seedorf non resiste e accetta l’offerta di un altro club italiano, stavolta l’Inter, nel gennaio 2000. Marcello Lippi lo schiera nel ruolo di trequartista, mentre Cuper e Tardelli tenderanno ad arretrargli il raggio d’azione e lo schierano spesse volte esterno. 

Tuttavia in maglia nerazzurra non vincerà praticamente nulla, nonostante alcune sue buone prove. Di lui ci si ricorderà principalmente per essere uno dei componenti di quel nefasto 5 maggio 2002 e dello scudetto perso. Una ferita apertissima ancora oggi e mai sanata del tutto.

L’Inter decide che è arrivato il momento di disfarsi del suo centrocampista, non reputandolo all’altezza. Nell’estate 2002 viene scambiato con il difensore Coco, con i cugini del Milan. Una scelta tra le più scellerate della storia del calcio insieme a quella di qualche anno prima di vendere Roberto Carlos al Real Madrid.

Con l’Inter, Clarence Seedorf gioca un totale di 93 presenze con 14 reti messe a segno nelle diverse competizioni alle quali il centrocampista ha preso parte.

Clarence Seedorf al Milan

Tutto cambia e si evolve nel momento in cui il centrocampista olandese si sposta sull’altra sponda dei Navigli. Dall’Inter al Milan il passo è più che breve e creerà non pochi rimpianti ai tifosi nerazzurri negli anni a seguire.

Dal 2002 in poi diventerà un punto fermo e inossidabile del centrocampo rossonero, tra gli artefici di un ciclo vincente costruito su fondamenta solide. Quel centrocampo ancelottiano, completato da Pirlo e Gattuso, oltre che arricchito dalla classe di Kaka, resta di una bellezza rara e probabilmente irraggiungibile.

Basta la prima stagione in rossonero per alzare al cielo la prima Champions League. Old Trafford e Juventus ai rigori docet. Tutto questo nonostante l’errore dal dischetto durante la serie ad oltranza, che poteva costare molto caro.

Quel titolo lo fa entrare di diritto nella storia poiché gli permette di raggiungere quota 3 Champions League agguantate con 3 squadre diverse. Finora ci è riuscito solo lui e nessun altro da calciatore.

Vince la Supercoppa europea contro il Porto di José Mourinho, ma perde, nel contempo, Supercoppa italiana e Coppa intercontinentale. Lo scudetto 2003/2004 lenisce non poco queste ferite.

Partecipa attivamente alla delusione di Istanbul del 2005 nella tristemente famosa finalissima di Champions persa con il Liverpool. Da 0-3 a 3-3, passando per la lotteria dei rigori, dove tutto va storto.

Nel 2006/2007 viene eletto miglior centrocampista della Champions League, divenuto ormai il tappeto di casa preferito. Proprio in quella stagione si concretizza la rivincita di qualche anno prima ai danni del Liverpool e che gli vale, tanto per cambiare, un’altra Champions.

Nel 2011 raggiunge un altro traguardo personale di prestigio: è il giocatore straniero con più presenze in maglia Milan. Supera un monumento come Nils Liedholm. Nello stesso anno giunge il secondo scudetto. L’ultimo trofeo alzato al cielo è la Supercoppa italiana conquistata a Pechino contro l’Inter nell’agosto 2011. L’anno successivo lascia dopo 10 anni di permanenza e di innumerevoli trofei accumulati.

Con il Milan gioca un totale di 432 partite con 62 reti totali realizzate.

seedorf milan

Clarence Seedorf al Botafogo

Clarence Seedorf è in una fase discendente della carriera calcistica. Per questo motivo accetta l’offerta del Botafogo, squadra brasiliana, di fatto l’ultima formazione che lo vede impegnato in veste di calciatore.

Nonostante questo lancia gli ultimi sprazzi di classe soprattutto nella seconda stagione brasiliana, facendosi nominare il miglior calciatore del campionato Carioca 2013. Un campionato, peraltro, vinto dallo stesso Botafogo. Ma non è più tempo per lui. L’addio al calcio è imminente.

Giornata triste per l’intero movimento il 14 gennaio 2014: Clarence Seedorf si ritira dal calcio giocato, continuando però nelle vesti di allenatore.

Clarence Seedorf in Nazionale

Clarence Seedorf debutta con la Nazionale olandese nel 1994. Ha solo 18 anni, ma la sfrontatezza tipica del ragazzino che non si fa condizionare troppo. In totale con gli orange ha partecipato al Mondiale del 1998 e a 3 Europei tra il 1996 e il 2004. Il ct Van Basten non lo convoca per i Mondiali 2006 e tra i due non è mai scoppiato un grande feeling a livello tecnico.

Con l’Olanda gioca un totale di 87 presenze con 11 reti messe a segno.

Clarence Seedorf allenatore

Svestiti i panni del calciatore, per Seedorf si aprono le porte della panchina. Un posto in cui non era affatto abituato a stare. Stavolta è lui la guida a cui si affida, ad esempio, proprio il suo Milan nel gennaio 2014 per sostituire Max Allegri.

Un’esperienza riassumibile in poco meno di 6 mesi e un ottavo posto finale in campionato tutt’altro che esaltante. Nel luglio 2016 si rimette in gioco in Cina sulla panchina dello Shenzhen. Nel febbraio 2018 il Deportivo La Coruña tenta di salvarsi dalla retrocessione chiamandolo alle armi, ma le cose non vanno per il verso giusto. 

Viene nominato commissario tecnico del Camerun nell’agosto 2019. Al suo fianco un’altra vecchia gloria rossonera, Patrick Kluivert. Sollevato dall’incarico dopo appena un anno a causa dell’eliminazione in Coppa d’Africa agli ottavi contro la Nigeria.

Al momento si occupa di fare l’opinionista per l’emittente televisiva DAZN.

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