Andrea Pirlo, biografia del centrocampista campione del Mondo 2006

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Andrea Pirlo, biografia del centrocampista di Milan, Inter e Juventus, nel post a cura di Campioni Calcio

Le qualità, le doti da maestro, tessitore di tele e raffinato compositore possono essere riconosciute persino ad un calciatore. A maggior ragione se svolge un ruolo di raccordo tra difesa e attacco, dove saper smistare e controllare la palla con i piedi diviene pressoché fondamentale. Andrea Pirlo è stato tutto questo e molto altro. Letteralmente una leggenda vivente, in grado di infiammare i cuori e le speranze dei tifosi italiani. Uno dei più forti centrocampisti che l’Italia abbia sfornato negli ultimi 30 anni, senza ombra di dubbio.

In questo post a cura di Campioni Calcio vediamo insieme la biografia di Andrea Pirlo, tra squadre di club e nazionale. Bentornati sul nostro portale!

Andrea Pirlo al Brescia

Andrea Pirlo nasce a Flero il 19 maggio del 1979. Pirlo comincia a giocare a calcio piccolissimo nelle giovanili del Brescia, dopo aver fatto la trafila in precedenza in squadre giovanili chiamate Flero e Voluntas Brescia.

La grande occasione con i lombardi viene sfruttata a pieno. L’esordio in Serie A in un Reggiana-Brescia del lontano maggio 1995. Una delle ultime partite di quella stagione che vede affacciarsi per la prima volta tra i professionisti un timido 16enne, ma con le idee piuttosto chiare. Una vita fa.

Edy Reja è il primo vero allenatore a credere nelle sue capacità e lo schiera in campo per buona parte della stagione 1996/97. È quella della promozione dalla Serie B alla Serie A.

Sono invece 4 gol in 29 presenze in serie A nel 1997-98, che però non bastano ad evitare la retrocessione l’anno successivo. Basteranno, però, per far sì che sia nata, di fatto, una nuova stella all’interno del firmamento calcistico italiano.

Lascia le rondinelle (che però ritroverà successivamente con Mazzone) per accasarsi giovanissimo all’Inter.

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Andrea Pirlo all’Inter

Il 1998 è l’anno del trasferimento di Pirlo all’Inter. In maglia nerazzurra fa persino il suo esordio in un preliminare di Champions League giocato contro lo Skonto Riga. Non riesce ancora ad incidere vorrebbe e, spesso e volentieri, gioca da subentrante, ritrovandosi maggiori volte in panchina piuttosto che in campo. Solo 18 partite per lui. Decide di trasferirsi in prestito alla Reggina.

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Andrea Pirlo alla Reggina

Per iniziare a vedere un Andrea Pirlo veramente protagonista bisogna attendere il volo verso Reggio Calabria. Anno 1999. Quella Reggina fa la storia e si salva al primo campionato di Serie A grazie, anche e soprattutto, ai sapienti piedi di Andrea Pirlo. L’esperienza precedente in nerazzurro vissuta con gente del calibro di Roberto Baggio gli permette di affinare ulteriormente doti tecniche già esponenzialmente riconosciute. 

Diventa ufficialmente specialista di rigori e punizioni, uno dei migliori in questa speciale abilità. Non a caso ha segnato 26 gol su punizione in Serie A e 5 in Champions League, accostandosi a figure altrettanto leggendarie quali Mihajlovic, Juninho Pernambucano e Cristiano Ronaldo. 

Man mano abbassa sempre più il raggio di azione per spostarsi dal ruolo di trequartista a quello di regista di centrocampo. Un cambio di passo decisivo ai fini di un innalzamento del proprio curriculum calcistico.

Andrea Pirlo tra Brescia e Inter bis

Dopo la Reggina, Andrea Pirlo decide di ripetere l’esperienza nerazzurra già vissuta, ma non va come si spera. L’impatto con quella realtà è più problematico del solito. Discorso diverso il ritorno al Brescia, laddove ritrova il mentore Carletto Mazzone. A lui si deve lo spostamento da trequartista a regista di centrocampo citato in precedenza. Decisivo ai fini dei successi personali e di squadra conseguiti negli anni a seguire. Con Roberto Baggio forma una coppia tutta tecnica e fantasia. Ne sa qualcosa la Juventus, beffata da Baggio su assist al bacio di Pirlo nel 2001 a Torino, con il gol che fissa il risultato sull’1-1 e decisivo per la salvezza del Brescia, e al tempo stesso per lo scudetto della Roma a scapito dei bianconeri di Ancelotti.

Con le rondinelle gioca un totale di 59 presenze e 6 gol.

Andrea Pirlo al Milan

Al Milan Andrea Pirlo vi si trasferisce nel 2001 per la modica cifra di 35 miliardi di lire. Un affare sotto tutti i punti di vista, considerando che quello che verrà. Carlo Ancelotti raccoglie i suggerimenti lanciati da Mazzone e punta su di lui davanti alla difesa.

In rossonero Pirlo si costruisce una reputazione da top grazie ad un sistema di gioco, il cosiddetto albero di Natale 4-3-2-1, che esalta in maniera grandiosa le sue qualità da maestro. Non si schioderà più da quella posizione. Inizia ufficialmente il ciclo vincente con la Champions League soffiata alla Juve nella finalissima di Manchester. Altrettanto memorabile la rivincita di Istanbul ai danni del Liverpool. 

In 10 anni porta a casa 2 Scudetti, 2 Champions, 2 Supercoppe europee, 1 Mondiale per club, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa Italia. Entra nella storia del Milan.

Insieme ad Ambrosini e Gattuso, con l’ausilio tecnico e muscolare di Seedorf e con la fantasia di Kaka, forma uno dei centrocampi più forti che si siano mai visti in una squadra italiana. Risulta essere il giocatore con più presenze in una sola stagione con la maglia rossonera, ben 52, nell’annata 2006/2007.

Lo sbaglio memorabile del Milan è lasciar andare Pirlo a parametro 0 a 33 anni dopo 401 gare e 41 reti messe a segno. Ne beneficia la Juventus, che lo accoglie a braccia aperte.

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Andrea Pirlo alla Juve

Andrea Pirlo dal 2011 diventa un giocatore della Juventus ed è come se vivesse una seconda giovinezza. Il suo arrivo coincide con la resurrezione ad alti livelli dei bianconeri dopo anni bui seguiti allo scandalo Calciopoli. Con Pirlo la musica cambia decisamente. Antonio Conte gli affida le chiavi del centrocampo e i bianconeri vincono subito. Vince lo Scudetto nel 2012. Miglior calciatore assoluto della Serie A di quell’anno secondo l’AIC. Nella Juventus ancora di più mette in evidenza le sue grandi doti balistiche da fermo, firmando alcun dei gol più belli della sua carriera proprio da calcio piazzato.

Imprimerà il suo marchio indelebile nei successivi 2 titoli nazionali consecutivi, sempre con Conte in panchina, riuscendo ad agguantare un altro titolo con Allegri in panchina (per un totale di 4 scudetti consecutivi). Porta la Juventus in finale di Champions contro il Barcellona, che però è più forte e batte i bianconeri. La multinazionale Bloomber lo celebra tra i migliori 5 giocatori europei.

Con la Juventus in totale porta a casa:

  • 4 scudetti;
  • 1 coppa Italia
  • 2 supercoppe italiane;

Dopo 164 presenze e 19 reti messe a segno tra campionato e coppe dice addio anche ai bianconeri e va a giocare negli USA a New York.

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Andrea Pirlo a New York

Nel 2015 lascia la Juve per sbarcare in America da star non ancora consumata del tutto. Approda ai New York City nello specifico. Tuttavia, qui sembra sfiorire in un colpo solo la sua immensa classe, arrivando a segnare solo 1 gol su punizione in 60 partite complessive disputate. I problemi fisici cominciano ad essere predominanti, tanto è vero che smette di giocare in via definitiva nel novembre 2017.

Andrea Pirlo in Nazionale

La storia d’amore tra Andrea Pirlo e la Nazionale azzurra coinvolge altri milioni di italiani. Subito amore a prima vista sin dai tempi dell’Under 21 allenata da Andrea Tardelli nel 2000, l’ultima che ha vinto un Europeo di categoria, di fatto. Mattatore di quella edizione con 3 reti, vincendo anche il titolo di miglior giocatore della competizione. Re di presenze e gol in Under 21 tra il 1998 e il 2001 (15 reti in 37 partite). Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 come fuoriquota. L’esordio in Nazionale maggiore grazie a Trapattoni che lo getta nella mischia durante Azerbaigian-Italia, gara di qualificazione ad Euro 2004. Il primo gol su punizione nell’amichevole Tunisia-Italia del maggio 2004.

Agli Europei portoghesi gioca titolare dalla seconda partita in poi.

Poi la grande favola: il Mondiale del 2006 con il primo rigore decisivo della serie che ogni buon italiano sogna ancora a distanza di tanti anni nella finale contro la Francia.

Da quel momento fase di discesa a livello competitivo tra Europei, Confederations Cup e Mondiali con poche gioie e molti dolori. Arriva fino in finale agli Europei del 2012, ma purtroppo la Spagna ci surclassa, vincendo per 4-0.

Per Andrea Pirlo in Nazionale Maggiore 116 presenze con 13 reti messe a segno, che ne fanno uno dei più presenti di sempre in maglia azzurra.

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Andrea Pirlo allenatore

Andrea Pirlo inizia a studiare da allenatore nella Juventus Under 23, che disputa la Lega Pro dalla stagione 2019/2020. Sostituisce Maurizio Sarri sulla panchina della Juve maggiore alzando 2 trofei, ossia Supercoppa italiana e Coppa Italia, agguantando in modo insperato la qualificazione Champions nella stagione 2020-21. Resta solo un anno prima di accasarsi con i turchi del Karagumuruk dal giugno 2022 in prima serie.

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