Alessandro Del Piero: bio del Pinturicchio bianconero

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Alessandro Del Piero: bio del Pinturicchio bianconero nel post a cura di Campioni Calcio

Le grandi bandiere, sin dagli albori, rappresentano l’aspetto più romantico ed emotivo del gioco del calcio. Trattasi di quei calciatori legati indissolubilmente ad una sola maglia e per i quali il calciomercato non è mai esistito. Alessandro Del Piero rientra a pieno titolo in questa categoria. Calciatore più unico che raro per dedizione e fedeltà ai propri colori. Del Piero è la Juve e la Juve è Del Piero. Almeno un tempo era così, considerando che adesso le due strade si sono inevitabilmente separate. Ma la storia della Juventus degli anni ’90 e ‘2000, in fin dei conti, resta sempre lui, tra gli altri.

In una delle squadre più ambite d’Italia sono passati fior e fior di calciatori che hanno contribuito a grandi successi, a maggior ragione Alex, con tutta la sua classe e tecnica sopraffina, ne rappresenta forse l’apice.

Ripercorriamo qui la storia e gli step professionali di Alessandro Del Piero, nel nuovo post dedicato ai Campioni del Calcio mondiale. Benvenuti sul nostro portale!

Alessandro Del Piero al Padova

Alessandro Del Piero nasce a Conegliano, provincia di Treviso, il 9 novembre del 1974.

Prima di indossare la maglia bianconera e diventare il campione che fu, Alessandro Del Piero si mette in mostra a inizio carriera con il Padova. Corre l’anno 1991. Si intravedono da subito le sue eccelse qualità.

E pensare che il fisico esile che si ritrova non lo favorisce affatto. Motivo per cui i dirigenti della squadra veneta lo scartano al primo provino effettuato. Ma poi la storia si ribalta totalmente in senso opposto.

Tanto è vero che nella stagione 1991/92, Alex Del Piero fa l’esordio da professionista in Serie B. Nel novembre del 1992 segna anche il primo gol tra i professionisti contro la Ternana. Preludio ad un prosieguo di carriera da compositore di grande calcio.

Viene notato dai dirigenti bianconeri che decidono di ingaggiarlo al termine della stagione 1992-93 per la cifra di 5 miliardi, comprensivi del cartellino del portiere Bonaiuti.

Con la squadra veneta gioca un totale di 14 partite con un gol segnato.

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Alessandro Del Piero alla Juventus

La Juve nel destino di Alessandro Del Piero, che a più riprese ha dichiarato di essere sempre stato un grande tifoso bianconero. Un’altra storica bandiera del club torinese, Giampiero Boniperti, decide di compiere il colpaccio tanto agognato da entrambe le parti.

Il periodo di apprendistato nella squadra Primavera dura pochissimo e si tramuta successivamente nell’inserimento in prima squadra. Il primo gol in campionato lo realizza in un Juventus-Reggiana 4-0 nella stagione 1993-94. 

In quella Juventus gioca un certo Roberto Baggio, dal quale Del Piero cerca di apprendere tutto quello che può a livello umano e professionale. In pochissime presenze durante la prima stagione di Del Piero con la maglia della Juventus, si chiude con ben 5 reti realizzate, e il presentimento che il meglio debba ancora venire. 

Lo dimostra anche la tripletta realizzata al Parma, una delle sue vittime preferite di sempre.

La stagione 94/95 si delinea nel segno della continuità e della consacrazione internazionale. Se ne accorgono in Coppa Uefa, dove consegue la prima realizzazione in assoluto nel match contro il Cska Sofia. Inizia, a partire da quella stagione, a sciorinare prestazioni fantastiche e prodezze balistiche, una delle quali è il tiro a giro alla Del Piero, una pennellata dolce che si conclude quasi sempre in fondo al sacco. Una delle prime squadre a subire questo genere di gol è il Napoli al San Paolo, lo stadio che fu di Maradona, e che ora ammira Pinturicchio, soprannome dato per lui dall’Avv. Agnelli.

Al termine di suddetta stagione giungono 2 titoli nazionali tra Scudetto (che mancava dalla stagione 1986) e Coppa Italia. Dal 1995 al 1998 Alessandro Del Piero partecipa più attivamente al triennio d’oro della banda bianconera.

Nel settembre del 1995 realizza la prima rete in Champions League contro il Borussia Dortmund. Nella fattispecie con un tiro a giro che diventerà come anticipato una delle sue peculiarità tecniche più famose.

Grandissimo protagonista nella finale di quella stessa competizione conquistata ai danni dell’Ajax, così come nella Supercoppa italiana che ne consegue. Sarà l’ultima Champions League conquistata dalla Juventus nella sua storia.

La seconda finale di Champions consecutiva, datata 1997, non va altrettanto bene e risulta essere cocente ancora oggi quella beffa ad opera del Borussia Dortmund, che batte la Juve per 3-1 nonostante il bellissimo gol di tacco sempre di Alex, che illude i tifosi bianconeri.

Nonostante questo giunge un altro scudetto con un fuoriclasse in più a disposizione: si tratta di Zinedine Zidane.

La stagione 97/98 lo consacra ulteriormente ad altissimi livelli, tanto è vero che giunge di lì a poco la candidatura prepotente per il Pallone d’Oro. Diviene il capocannoniere più prolifico nella storia della Juve in Champions con il gol al Monaco, superando un certo Michel Platini. Ma non bastano per evitare un’altra sconfitta in finale, stavolta contro il Real Madrid, che scippa la coppa dalle mani di Del Piero. Nel frattempo Del Piero si laurea però Campione d’Italia. Soddisfazione doppia per il clan juventino perché il primo posto giunge contro gli odiati rivali calcistici dell’Inter, soprattutto dopo una gara che rimarrà nella storia della serie A, anche se in negativo. Quel Juventus-Inter 1-0 con il contatto Ronaldo-Juliano è uno di quegli episodi dei quali si parla e si discute ancora oggi dopo svariati anni.

Il 20 settembre 1998 abbiamo lo spartiacque di una carriera: viene nominato capitano per la prima volta dal suo esordio in prima squadra. Un attestato di stima definitivo da parte dei compagni di squadra in concomitanza, tuttavia, di un gravissimo infortunio al ginocchio sinistro, che gli compromette l’intera stagione. Non è un caso che quella Juve di Lippi finisce settima in classifica.

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Una volta rimessosi in sesto, “Pinturicchio”, così com’era soprannominato, contribuisce in maniera determinante all’ascesa in Intertoto. Una competizione di per sé di rango minore, ma che permette alla Juve di stabilire un piccolo-grande record: essere la prima squadra europea a vincere tutte le competizioni Uefa possibili.

Ma il 1999 è un anno avaro di soddisfazioni a tutti i livelli, culminato nel 2000 con quel maledetto Perugia-Juve sotto la pioggia battente, quando con un gol di Calori, la Lazio di Cragnotti si laurea Campione d’Italia. L’anno dopo, sempre con Ancelotti in panchina, stagione 2000-01, la Juventus e Del Piero si arrendono anche stavolta ad una romana, stavolta la Roma di Totti, che si aggiudica lo scudetto ai danni dei bianconeri.

Marcello Lippi in panchina rigenera completamente un Del Piero apparso un po’ appannato nelle ultime stagioni, soprattutto dopo il grave infortunio citato in precedenza. Riesce ad eguagliare Roberto Bettega nella classifica dei bomber juventini in Europa con 27 gol.

Arriviamo così al 5 maggio 2002: una data storica per la Juve di Del Piero e nefasta per l’Inter di Ronaldo. Il primo scudetto da capitano, quarto complessivo in carriera.

Continua però la maledizione delle finali di Champions League. Stavolta a spuntarla, nel maggio 2003, è il Milan di Ancelotti ai calci di rigore. Non c’è proprio feeling tra Alex Del Piero e la massima competizione europea. Non si può dire lo stesso della Supercoppa italiana, agguantata per la quarta volta nella stagione 2003/2004.

Nel 2006 il caso calciopoli scuote le certezze del calcio italiano e della Juve, ma non di Del Piero. Il Mondiale di Germania lo relega sul tetto del mondo, in linea con la classe eccelsa di un autentico compositore di calcio. Una sorta di riscatto completo a livello di Nazionale azzurra dopo le annate infelici tra Mondiale ed Europei precedenti. Per info rivolgersi a Francia 98 e Corea e Giappone 2002.

Dimostra tutto l’attaccamento e la fedeltà alla sua seconda pelle, il bianconero, nel momento in cui scende a giocare in Serie B. Vuole subito riportare la Juve lì dove le compete e, infatti, ci riesce nella stagione 2006/2007.

Il ritorno in Serie A vale il ritorno graduale nei palcoscenici più prestigiosi. Man mano la Juve si riprende il posto verso la vetta, con l’ultimo scudetto firmato da Del Piero nel 2011/2012. L’ultima partita giocata in assoluto si riconduce a quel Juve-Atalanta del 13 maggio 2012, ultimo match di campionato. 

In maglia bianconera Alessandro Del Piero gioca un totale di 705 partite tra campionato e coppe con 290 reti messe a segno. Decimo in assoluto con 188 reti come goleador di tutti i tempi della serie A, e primo nella storia della Juventus.

Alessandro Del Piero a fine carriera

La carriera di Alex Del Piero vive un ultimo sussulto in Australia. Precisamente a Sydney. La squadra locale lo ingaggia per giocare nella A-League. Anche qui viene nominato capitano. Il periodo australiano lo si celebra, anche e soprattutto, per la conquista di un titolo emblematico a livello personale: secondo migliore marcatore italiano di tutti i tempi in coabitazione con Beppe Meazza e alle spalle di Silvio Piola.

L’ultima squadra di una carriera sulla cresta dell’onda si chiama Delhi Dynamos. Si conclude in India il percorso calcistico di una leggenda del calcio come Alex Del Piero. L’unico numero 10 italiano in grado di accostarsi a mostri sacri come Roberto Baggio e Francesco Totti. Su punizione e non solo.

Alessandro Del Piero in Nazionale

Altro amore mai sopito di Del Piero è quello per la nazionale di calcio dell’Italia, con la quale ha partecipato, con alterne fortune, a svariate competizioni.

Esordisce nella Nazionale di Sacchi nel 1995 a Salerno contro l’Estonia, mentre il primo gol in Nazionale lo sigla sempre nello stesso anno contro la Lituania.

La prima partecipazione ad un torneo che conta è quello di Euro 96, dove debutta contro la Russia nella gara vinta dall’Italia per 2-1. Ma gli azzurri usciranno al primo turno, mettendo fine all’avventura di Sacchi come CT azzurro.

Due anni dopo Del Piero avrebbe una grande occasione per mettersi in mostra: Francia 98. Arriva infatti alla competizione come uno dei fenomeni del calcio mondiale e in coppia con Vieri e Inzaghi rappresenta il non plus ultra dell’attacco azzurro, insieme anche a Roberto Baggio. Proprio con il Divin Codino si alterna in una staffetta che si interrompe ai Quarti di Finale contro la Francia di Zidane, che vincerà quell’edizione del Mondiale.

Partecipa ad Euro 2000, altra manifestazione persa contro la Francia dopo il Golden Gol di Trezeguet, suo futuro compagno di squadra alla Juve.

Diciamo che in Nazionale Alex non è lo stesso che si ammira con la maglia della Juventus. Forse per le troppe pressioni, forse semplicemente non riesce ad adattarsi al meglio alla collocazione in campo pensata per lui dai vari CT che si susseguono. Ma la sua rivincita arriverà ai Mondiale del 2006, quando Del Piero partecipa alla vittoria storica del mondiale, il quarto della storia per i nostri colori. Storico il gol segnato contro la Germania in Semifinale.

 

Continua a giocare anche dopo il mondiale vinto, partecipando agli Europei del 2008. L’ultima apparizione con la maglia della Nazionale Maggiore avviene contro la Georgia, nelle qualificazioni ai Mondiali del 2010 in Sudafrica.

Saranno in totale 91 le presenze di Pinturicchio con 27 reti messe a segno.

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